Politica

L'Italia in caso di vittoria di Macron può giocare un ruolo

Giuseppe Vatinno

Macron e l'Italia

Il primo turno francese è appena finito e ancor prima del secondo che prevede la sfida tra la Le Pen e Macron fioccano le analisi sul futuro.

Intanto si dà per scontata la vittoria di Macron che è probabile a causa dell’alleanza che si creerà nelle altre forze politiche contro “madame”, ma non è una cosa certa.

Ammettiamo dunque però che vinca il filo - europeista Macron che ha fatto del “Vive l’Europe” il suo slogan addirittura più importante del “Vive la France”.

Cosa succederà alla Ue e all’Italia?

Oggi, sul Corriere della Sera, Lucrezia Reichlin, dipinge uno scenario masochistico (come spesso avviene nei nostri media) per cui l’Italia sarebbe automaticamente fuori gioco in una ipotetica ricostruzione dell’Europa che vedrebbe, secondo l’autrice dell’apertura in prima, la Germania e la Francia come attori principali.

Questa visione è rinunciataria perché al di là dei nazionalismi l’Italia può e deve giocare un ruolo se tale ricostruzione avvenisse e questo è vero soprattutto dopo l’uscita di scena del Regno Unito.

Non è scritto da nessuna parte che ci debba essere un asse Parigi - Berlino e non un asse Parigi - Berlino - Roma e questo per il peso del nostro Paese sia attuale che come fondatore dell’Unione stessa.

L’Italia ha tutti i numeri per riuscire se crede in sé stessa e mette da parte certe tendenze auto - lesioniste che hanno purtroppo caratterizzato anche la nostra pubblicistica.