La Chiesa Cattolica e l'ingerenza nella politica
Nunzio Galantino, Presidente della Cei, "fa politica"
La Chiesa cattolica non rinuncia all’antico riflesso patellare di fare politica attiva, soprattutto in un periodo estremamente delicato e cioè prima delle elezioni di uno Stato sovrano e così ogni giorno assistiamo a invasioni di campo di alti prelati che o dalla sponda cardinalizia o da quella vescovile intervengono nel dibattito pubblico, ben sapendo che l’Italia è un Paese cattolico e che è molto influenzabile da quanto la Chiesa dice o, ancor di più, non dice.
Non per niente è esistito un partito che si chiamava Democrazia Cristiana (e il cui simbolo, in una forma o nell’altra, sempre ricompare magicamente nei periodi elettorali) che non ha esitato a mettere un aggettivo che dovrebbe attenere unicamente alla sfera del sacro anche se, bisogna ammetterlo i suoi esponenti hanno mostrato spesso un tasso di laicità a volte superiore agli stessi comunisti.
Ha iniziato Gualtiero Bassetti, Presidente della Cei, rimandando al Vangelo e su quanto sia stato dimenticato dalla politica, poi c’è stata l’intervista al Corriere della Sera dell’ex Presidente Cei Camillo Ruini che ha sottolineato il “preoccupante allontanamento dei cattolici dalla vita pubblica” (e lo ha fatto, gli va riconosciuto, con moderazione ed eleganza, la classe non è acqua) e, per finire, qualche giorno fa c’è stata una esternazione di Monsignor Nunzio Galantino, vescovo e segretario generale della Cei che a Tv2000 si è detto “preoccupato del clima politico”.
C’è da dire che Galantino non è nuovo a questo tipo di ingerenza ricordando quando riprese il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio che aveva aperto ai Cinque Stelle con una intervista a Grillo e poi una precisazione al Corriere della Sera. Tra l’altro, proprio in passato lo stesso Galantino era stato considerato vicino ai Cinque Stelle.
Galantino, studioso di Antonio Rosmini le cui opinioni vennero condannate ufficialmente da Papa Leone XIII per poi essere riabilitato dal Concilio Vaticano II, è considerato prossimo a Papa Francesco ed è ricordato anche per il suo interesse al controverso movimento transumanista.
Naturalmente diamo scontato di non parlare dell’attivismo politico di Papa Francesco da molti leader criticato per le sue intromissioni e questo in contrapposizione al moderatismo riflessivo dell’altro Papa, quello emerito e cioè Benedetto XVI a cui molti cominciano a guardare con un certo rimpianto e non solo nella curia romana.