La politica ai tempi dei Romei
Per una singolare coincidenza in questi giorni sono affiancati agli onori delle cronache (si fa per dire) due Romei; uno è il più noto Salvatore Romeo, già impiegato comunale già Cinque Stelle, distributore automatico di polizze non richieste (almeno pare finora) e l’altro è l’imprenditore Alfredo Romeo finito anche lui sotto inchiesta per gli appalti della Consip (che è la centrale acquisti della pubblica amministrazione), una storia di presunti favori a politici che vede anche l’ipotesi di comprare l’ Unità e che vede implicato come consulente anche l’ex parlamentare Italo Bocchino.
Da poco è indagato per “traffico di influenze” anche il padre dell’ex premier Tiziano Renzi.
Tra le varie carte gettate nella spazzatura un pizzino con scritto “30 al mese a T…”; secondo gli inquirenti la “T” starebbe per Tiziano.
Insomma strane coincidenze di cognomi e cifre perché anche il Romeo pentastellato aveva regalato a Virginia Raggi una polizza di 30.000 € (poi si è scoperto che le polizze sono state -il “per ora” è d’obbligo- tre).
Che fare?
Chiamare in causa le sincronicità junghiane? Oppure semplici -seppur inquietanti- casualità?
Restano queste strane coincidenze che sembrano uno spunto per farci riflettere ulteriormente seppure amaramente.