La sinistra, il 25 Aprile e le polemiche. Landini: "Sarà un giorno di lotta. Sobri? Non beviamo" - Affaritaliani.it

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La sinistra, il 25 Aprile e le polemiche. Landini: "Sarà un giorno di lotta. Sobri? Non beviamo"

Il segretario della Cgil intende disobbedire al governo. La reazione di Gasparri (FI)

di redazione politica

Manifestazione "sobria" del 25 Aprile: scontro politico tra destra e sinistra

Il lutto nazionale per Papa Francesco prolungato fino al 25 Aprile, il giorno della festa della Liberazione dell'Italia dal nazi-fascismo, ha scatenato le proteste dell'opposizione, soprattutto per la frase pronunciata dal ministro Musumeci che ha invitato alla "sobrietà". Tra i più polemici verso la decisione presa dal governo c'è sicuramente Maurizio Landini. Il segretario della Cgil da Radio Popolare ha osservato che "il 25 Aprile non è che si deve bere, non è che beviamo, quindi dobbiamo essere sobri. Il 25 Aprile - dice Landini - è una giornata di mobilitazione, di lotta per affermare i valori della democrazia nel nostro Paese". Perché "siamo in un periodo in Italia e nel mondo in cui c’è una crisi evidente della democrazia". E quindi "mai come adesso il 25 Aprile non è semplicemente una giornata di memoria o di ricordo", ma appunto "una giornata di mobilitazione, di lotta e di partecipazione democratica".

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Maurizio Gasparri di Forza Italia la vede in modo diverso: "Landini - riporta Il Corriere della Sera - usa il 25 Aprile come un’occasione per inneggiare alla lotta sociale". E si chiede: "La "sua" Liberazione significa diffondere odio e, semmai, fomentare la violenza?". Di più: "La democrazia e la libertà, in realtà, sono valori lontani da Landini, che vede il 25 Aprile come un modo per aizzare le persone sulla base di polemiche inesistenti. Sul tema è tornato anche Carlo Calenda, da Azione: Musumeci "dovrebbe informarsi, il 25 Aprile si è sempre festeggiato con sobrietà" perché "non si va a ballare, ma si festeggia per rendere omaggio alla Resistenza, è una festa che dovrebbe unire tutti".

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