Politica

Lega: "A rischio i risparmi degli italiani. Mes tra le cause della Brexit"

Centemero (Lega): "La riforma del MES impone in sintesi una maxi patrimoniale per gli Stati che non rispettano i parametri stabiliti"

Intervento per Affaritaliani.it di Giulio Centemero (capogruppo della Lega in Commissione Finanze della Camera) sulla questione del Mes (European Stability Mechanism) che ha scatenato una polemica sul ruolo del premier Giuseppe Conte
 

Il Presidente Conte non smette mai di stupirci. Dopo il tema Retelit, su cui attendiamo ancora risposte, oggi scoppia un altro caso di mancata trasparenza.

giulio centemero ape                                          Giulio Centemero
 

A giugno e novembre il nostro Primo Ministro ha partecipato alla riforma del MES senza mai nemmeno riferire al Parlamento, e ora nell’Eurogruppo si parla di provare a chiudere un accordo entro dicembre.
La riforma del MES impone in sintesi una maxi patrimoniale per gli Stati che non rispettano i parametri stabiliti, e ovviamente l'Italia è fuori da questi.A livello di procedura comunitaria si tratta di un trattato intergovernamentale e anche il Parlamento Europeo, così come quello Italiano, non è stato coinvolto.

Per tale ragione la delegazione della Lega al Parlamento Europeo chiederà una discussione in merito nel corso della prossima Plenaria.
Oggi persino Centeno, presidente dell’Eurogruppo, in audizione alla commissione ECON del Parlamento Europeo, si è detto consapevole di diverse criticità presenti nella riforma del MES e diversi punti di vista tra gli stati membri.

Ad oggi del provvedimento salva Stati si sa poco, se non che rischia di drenare ulteriori risorse italiane e mettere a rischio i risparmi degli italiani.

Per fare un esempio, negli Stati Uniti, come dice stamattina persino l’ex Ministro Martino su La Verità, se uno stato va in default, questo semplicemente fallisce; con il MES alla Conte assicureremmo con i nostri soldi gli eventuali disavanzi degli stati che “guidano le danze”, fomentando la “finanza allegra”, come la chiama Martino, o la finanza aggressiva, come la chiamo io; la stessa che agevola chi considera il nostro Paese alla stregua di una riserva di risparmi e risparmiatori pronti a tappare buchi altrui o un El Dorado di asset e banche da acquisire.

Già nel 2011 il MES fu al centro della prima vera rottura tra lo UK e il duo Francia-Germania quando il primo ministro britannico, forte di una tradizione di ‘British Amendment’ declinò caparbiamente l'invito a partecipare al fondo salva Stati.

Fu il principio di Brexit.

Questa situazione dunque va avanti da non pochi anni: per fortuna ora è arrivato Conte (non eletto da nessuno) a mettere tutti d'accordo, con i soldi dell’Italia ed esautorando la nostra democrazia parlamentare.