Politica
Lega: "Meloni prende in giro gli agricoltori". Guerra infinita nel governo
Per il Carroccio aiuti fino a 10mila euro "insufficienti". Il dietro le quinte dopo l'annuncio di Meloni
Lega: "Serve uno sforzo maggiore e la Lega farà di tutto perché agli agricoltori arrivino risposte positive in tal senso"
Battaglia a colpi di annunci ed emendamenti tra Fratelli d'Italia e Lega sugli aiuti agli agricoltori che stanno protestando da giorni. In Legge di Bilancio viene cancellata l'esenzione all'Irpef, tutti votano a favore - in Cdm e in Parlamento - per l'accordo di non presentare emendamenti che aumentino la spesa pubblica. Poi la Lega con Riccardo Molinari presenta un emendamento al Decreto Milleproroghe a Montecitorio per tornare alla manovra 2023 con l'esenzione totale dell'Irpef agricola. Bocciato. Cassato dal ministro Francesco Lollobrigida, il "cognato d'Italia" che considera, come Giorgia Meloni, il settore agricolo una branca di Fratelli d'Italia.
E così la presidente del Consiglio incontra una parte dei manifestanti e propone l'esenzione fino a 10mila euro di reddito (emendamento dei relatori), che costa poco più di 100 milioni. Immediata la replica del Carroccio con una nota ufficiale di partito: primo passo in avanti ma insufficiente (testuale: "Serve infatti uno sforzo maggiore e la Lega farà di tutto perché agli agricoltori arrivino risposte positive in tal senso"). L'obiettivo del partito di Matteo Salvini è quello di arrivare almeno a una franchigia di 20mila euro, se non 25mila. Botta e risposta con un infinito ping pong con Forza Italia che sta alla finestra.
Fratelli d'Italia incontra solo le organizzazioni sindacali del settore, i leghisti anche i manifestanti autoconvocati che non si riconoscono più nelle storiche sigle. Fonti leghiste ai massimi livelli definiscono la proposta di Meloni "una presa in giro" e assicurano che "la battaglia è solo all'inizio". D'altronde, il comparto coltivatori-agricoltori, furioso con la sinistra per il sostegno alle politiche green dell'Unione europea, vale circa quattro milioni di voti e fa gola tanto a Fratelli d'Italia quanto alla Lega. La partita non è finita e ne vedremo delle belle nella maggioranza. Tensione alle stelle non solo sulle strade per i trattori in marcia ma anche nell'esecutivo.