Politica

Lega, Salvini: "Credo nella squadra. Da soli non potremmo governare"

Andrea Lorusso

Il ministro dell'Interno a Bari per ascoltare il comizio a sostegno del candidato sindaco Fabio Romito

Una Lega così al Sud non s’era mai vista. Qualcuno ha ricordato il calore della folla, come ai comizi di Almirante In Piazza Sordi (lato Teatro Petruzzelli) ieri nel tardo pomeriggio si è palesato il Ministro degli Interni Matteo Salvini, in una Bari straripante di astanti per ascoltare il comizio a sostegno del candidato Sindaco Fabio Romito, che domenica prossima avrà davanti a sé la sfida delle Primarie del centrodestra.

“Né io né voi avremmo mai pensato 4 anni fa che sarei stato in un palco nel centro di Bari. Sono venuto a portare non parole e chiacchiere.” Direttamente dalla Sardegna, dov’è in piena campagna elettorale, gira come una trottola il leader della Lega per portare in tour i successi di questo Governo ed incassare l’abbraccio della gente che apprezza la sua vicinanza.

Da poche ore è stato liberato dalla spada di Damocle che pendeva in merito al caso Diciotti, di cui però si è sempre dichiarato tranquillo perché “sono sicuro di avere difeso l’interesse Nazionale.” E la devono avere pensata così anche la stragrande maggioranza degli elettori grillini, che a discapito della loro classe dirigente in panne, avevano le idee più chiare con un 59% a favore della non concessione all’autorizzazione a procedere.

Una forma di garantismo che cuce meglio i due cieli paralleli degli alleati nell’Esecutivo, e Salvini lo ricorda ai 4mila presenti in piazza: “Io credo nel valore della squadra. Piaccia o no, la Lega da sola non potrebbe governare. E quindi sono contento di quello che stiamo facendo. Anche perché gli uomini soli non vanno mai lontano.”

“Matteo, Matteo!”. La folla acclama con immenso calore ed entusiasmo una Lega che fino a cinque anni era totalmente assente in queste zone, ed agli inizi di quest’avventura la milizia storica ricorda le enormi difficoltà e i numeri esigui. Finalmente si è toccato il polso della situazione, il Carroccio non ha più confini geografici né tabù, il sostegno non è né timido né nascosto, anzi, i più attempati militanti e dirigenti hanno rivisto lo stesso fuoco che ardeva nelle pance di chi ascoltava i discorsi di Giorgio Almirante.

@andrewlorusso