Lega, Salvini e Berlusconi distanti. Altro che accordo nel Centrodestra...
Salvini e Berlusconi, tutta la verità sulla cena di Arcore. Molti nodi ancora dividono Lega e Forza Italia
Altro che pace nel Centrodestra. Altro che unità ritrovata. La cena di Arcore di fronte ad un modesto e deludente Milan (solo 1 a 1 a Cagliari) ha lasciato molti nodi ancora aperti tra la Lega e Forza Italia. Una fonte ai massimi livelli del Carroccio spiega ad Affaritaliani.it che il via libera di Silvio Berlusconi sul nome di Marcello Foa per la poltrona di presidente della Rai "al momento ancora non c'è". Anche perché, secondo quanto risulta ad Affari, l'ex Cavaliere non ha avuto le garanzie che sperava da Matteo Salvini su diversi fronti.
Il primo nodo è politico-elettorale. La Lega è disponibile a correre in coalizione alle prossime Regionali (tranne che in provincia di Bolzano) ma pretende che il candidato sia un esponente del Carroccio, tanto in Abruzzo tra qualche settimana quanto in Piemonte l'anno prossimo. Ma Berlusconi ha chiesto che almeno uno dei due candidati presidente sia di Forza Italia. Su questo punto difficilmente Salvini e Giorgetti potranno cedere visto che vincere in Abruzzo significherebbe avere il primo Governatore del Sud mentre il Piemonte completerebbe il Nord a trazione leghista dopo la Lombardia (Fontana), il Veneto (Zaia) e il Friuli Venezia Giulia (Fedriga). Ecco perché in settimana ci sarà un vertice a tre allargato anche a Giorgia Meloni. Obiettivo chiudere la partita delle Regionali, magari con qualche contropartita per Forza Italia sui Comuni in vista delle Amministrative.
C'è poi il nodo della raccolta pubblicitaria. L'ex Cav è molto preoccupato dalle possibili mosse dei 5 Stelle e ha chiesto garanzie a Salvini e Giorgetti per le sue aziende. Dal Carroccio, però, sono arrivate solo parole generiche e non un impegno preciso per salvaguardare Mediaset e i suoi interessi. La Lega, probabilmente, si rende conto che non è il massimo discutere di vicende così delicate in un incontro a cena con chi è il leader di una forza di opposizione ma anche il proprietario di aziende private che potrebbero essere toccate dalle decisioni del governo. Salvini poi sa perfettamente che Di Maio & C. non accetterebbero mai alcuna garanzia pre-scritta per Berlusconi e il suo impero e quindi è stato estremamente cauto.
Capitolo flat tax. Forza Italia la vorrebbe addirittura più radicale, sia nei modi che nei tempi, ma la Lega deve dividere le risorse (scarse) con il M5S e una parte dei fondi devono quindi andare per finanziare il reddito di cittadinanza (senza contare il superamento della Legge Fornero e la sterilizzazione dell'aumento dell'IVA). Su questo punto l'ex Cav e Tajani hanno rimproverato al duo Salvini e Giorgetti l'alleanza con i grillini. "Se avessimo dato vita ad un governo di Centrodestra le risorse per la flat tax in Legge di Bilancio sarebbero state il doppio", ha detto Berlusconi. Ma i vertici leghisti hanno prontamente risposto: "Governo di Centrodestra con quali numeri?". Ricordando che proprio Forza Italia si schierò da subito contro il ritorno immediato alle urne.
Sullo sfondo, infine, le elezioni europee del maggio 2019. Il timore di Berlusconi è che Salvini voglia fagocitare gli azzurri spaccando il PPE con un accordo con l'ungherese Orban e con altri partiti dell'Est Europa. I vertici leghisti, invece, hanno ribattuto di puntare ad un'intesa sovranisti-PPE (ma con gli euroscettici in posizione di forza) per estromettere i socialisti dai vertici dell'Unione europea. Insomma, come si vede non c'è alcun accordo nel Centrodestra e le posizioni restano abbastanza distanti. Non a caso Giorgetti ha affermato: "Salvini e Berlusconi si sono incontrati dopo tanto tempo. L'incontro è stato cordiale ma non con una perfetta coincidenza di vedute. Ma è opportuno che si discuta. Ora vedremo se il Centrodestra in settimana troverà la quadra su tutta una serie di questioni". Traduzione dal giorgettese: tutto in alto mare.
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