Politica

Lega, salviniani evocano "Il che fai mi cacci?" di Fini. "Giorgetti farà così"

Il consiglio federale del Carroccio "congela" la rottura tra segretario e vice. Il ministro minimizza: "Non so gestire il rapporto con i giornalisti"

Salviniani evocano "Il che fai mi cacci?" di Fini. "Giorgetti farà così"

La temuta resa dei conti in consiglio federale non c'è stata. La Lega per il momento resta una. Il ministro per lo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha cercato di minimizzare l'accaduto e di ricucire lo strappo. "Non so gestire i rapporti con i giornalisti...». Il vice segretario leghista - si legge sul Corriere della Sera - parla subito dopo Matteo Salvini. Ma le sue scuse, quantomeno sulla forma, sono il punto di svolta. Poi, la tensione si affloscia come un soufflé, in un istante: lo scontro nella Lega almeno per il momento è rimandato. Giorgetti non si sottrae: "Un bel consiglio federale. Una bella discussione, il confronto è sempre positivo. Salvini ha ascoltato tutti, anch’io ho espresso le mie idee". Ma "Salvini è il segretario e la Lega è una".

Salvini all’inizio - prosegue il Corriere - usa toni pacati. Parla per poco meno di sessanta minuti filati. Nella sala non si sente letteralmente volare una mosca. Il segretario non gli chiede certo di dare le dimissioni come fece Berlusconi con Fini prima del famoso «Che fai, mi cacci?». Ma il paragone ronza nella testa di molti. Perché i salviniani più intransigenti sono convinti che Giorgetti «farà proprio come Fini, continuerà a rilanciare. Continuerà a rappresentare una spina con l’obiettivo primario di cesellare il suo profilo".