Legge elettorale, Berlusconi inciucia con Renzi per tutelare Mediaset
Berlusconi, così il Biscione ha ucciso il Centrodestra
La tutela di Mediaset e dell'italianità del Biscione in cambio di una legge elettorale che consenta a Silvio Berlusconi di avere le mani libere in Parlamento e di appoggiare un governo guidato da Matteo Renzi. Il vero motivo per cui l'ex Cavaliere ha mandato all'aria l'unità del Centrodestra proponendo una riforma elettorale proporzionale sul modello tedesco non è tanto politico ma aziendale.
E' la ricostruzione che fanno diverse fonti politiche anche di Forza Italia in queste ore. Fedele Confalonieri e i figli di Berlusconi, Marina e Piersilvio in testa, avrebbero fatto fortissime pressioni sul padre per convincerlo ad abbandonare la strada di un'alleanza con Salvini e la Meloni in favore di un accordo post-elezioni con il Pd.
Il ministro Carlo Calenda, nei giorni caldi del tentativo di scalata di Bolloré a Mediaset, è intervenuto per difendere l'italianità delle aziende dell'ex Cav. Ed è esattamente questo - ricordano fonti politiche - ciò che vogliono ad Arcore, ovvero un esecutivo che garantisca la difesa del Biscione dalle mire di Vivendi. E soltanto Renzi, che ha ottimi rapporti con il presidente francese Emmanuel Macron, può garantire quella moral suasion sull'Eliseo per evitare una guerra finanziaria. Non solo.
Le idee anti-euro di Salvini e della Lega preoccupano molto i vertici di Mediaset - azienda quotata in Borsa - i quali temono che un governo a trazione Carroccio possa mettere a rischio anche i gioielli di Fininvest. In sostanza, quindi, la ragione per cui Berlusconi, che ha sempre parlato di maggioritario e di una legge che consegni un vincitore la sera stessa delle scrutinio elettorale, ha cambiato completamente idea con una giravolta che riporta l'Italia ai tempi della Prima Repubblica è la necessità di difendere le proprie aziende, oltre che, ovviamente, un'antipatia personale nei confronti dell'"esuberante" Salvini. E' evidente che la Lega e Fratelli d'Italia imposteranno la campagna elettorale proprio su questo punto attaccando direttamente Forza Italia e Berlusconi.