Legge elettorale, elezioni più vicine dopo la Consulta. Accordo Renzi-Silvio?
Legge elettorale, con la sentenza della Consulta poche chance per M5S e Lega di andare al governo
Sono passati pochi minuti dall'attesa sentenza della Corte Costituzionale sull'Italicum è già si capisce che aria tira: il Paese corre dritto verso le elezioni politiche anticipate. E, molto probabilmente, il governo Gentiloni resterà in carica ancora per qualche settimana. Come era scontato Grillo e Salvini invocano le urne (anche se questa legge non è proprio il massimo per 5 Stelle e Lega) ma anche dalla maggioranza renziana (non solo i fedelissimi) del Pd arriva la svolta: o si dialoga sul Mattarellum in Parlamento o si va subito al voto con la legge uscita dalla Corte Costituzionale.
E' del tutto evidente che in Aula non ci sono i numeri per tornare ai collegi (solo Pd e Lega sono d'accordo) e quindi l'ipotesi più probabile al momento è quella delle elezioni con la legge scritta dalla Consulta. D'altronde la decisione di lasciare i capilista bloccati, anche se non potranno più scegliere dove essere eletti ma si andrà al sorteggio, è un'ottima notizia sia per Renzi sia per Berlusconi che potranno continuare a piazzare i loro fedelissimi. Si tratta di una riforma fortemente proporzionale, con sbarramento basso che fa comodo anche ai centristi di Alfano e Verdini.
Non solo, il premio di maggioranza rimane al 40% e quindi, visto il sistema tripolare, è quasi impossibile che una lista o un partito riesca a raggiungere questa quota. Rimane anche l'impossibilità di formare coalizioni e quindi o il Centrodestra riesce a comporre un listone, molto difficile, oppure Lega e Forza Italia andranno alle urne divise con Salvini che quasi certamente darà vita ad una lista unitaria con la Meloni e probabilmente Fitto. Il senso politico di questa legge scritta dalla Consulta è che si va verso il ritorno del Patto del Nazareno.
Se davvero si va al voto immediamente e senza modifiche in Aula, nessuno avrà il premio di maggioranza e quindi l'unica strada praticabile per dare un governo al Paese sarà l'accordo dopo il voto tra Pd, Forza Italia e centristi. L'unica alternativa sarebbe l'intesa smentita da tutti tra M5S, Lega e Fratelli d'Italia. Insomma, una legge con la quale si cancella definitivamente il maggioritario e l'idea che la sera delle elezioni si ha un vincitore. Grillo e Salvini gridano "al voto" ma è quasi impossibile che possano vincere e governare mentre il Pd e Forza Italia già si preparano a far risorgere il Patto del Nazareno.