Luigi Di Maio in copertina di Forbes: "Ridurre il finanziamento ai giornali" - Affaritaliani.it

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Luigi Di Maio in copertina di Forbes: "Ridurre il finanziamento ai giornali"


Un fondo per le startup modello Macron pronto a partire, il costo dei brevetti più basso, Internet per tutti, Wi-Fi, 5G e banda ultralarga, finanziamenti pubblici ai giornali, il futuro della Rai. Forbes ha dedicato la copertina del suo volume di settembre, in edicola da domani 28 agosto, a Luigi Di Maio (fotografato da Oliviero Toscani), 32 anni, Vicepresidente del Consiglio, Ministro delle Sviluppo economico e del Lavoro, nonché leader del Movimento 5 Stelle che ha risposto a domande sui temi della cultura, dell'innovazione, dei media applicati alla crescita economica attraverso anche la conversione delle figure professionali.

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Papà piccolo imprenditore e mamma insegnante di latino, al liceo e all'università, Luigi Di Maio ha guidato i movimenti studenteschi a Pomigliano d'Arco. Ma i suoi veri maestri sono stati due professori: uno socialista e uno comunista, seguace di Enrico Berlinguer.

Ecco alcuni estratti dell'intervista:

L'informazione si sta spostando sul web grazie all'innovazione. Vale per la tv e vale per i giornali: il palinsesto, l'impaginazione ideale per il cittadino sono quelli che si fa da sé. Netflix è l'immagine del palinsesto personalizzato. Tanto è vero che stanno nascendo sempre di più le home page dei quotidiani che puoi personalizzare.

I media convenzionali dovranno creare contenuti. Rai fiction non deve produrre solo le fiction per la Rai ma deve produrre e vendere a tutte le piattaforme digitali del mondo perché in Italia abbiamo un know how e un'esperienza che ci consentono di creare ottimi prodotti.

L'idea di vendere due reti della Rai era nel programma del Movimento del 2009. Poi negli anni, soprattutto entrando in commissione di vigilanza, ci siamo resi conto che prima di qualsiasi progetto di privatizzazione, qualora lo si volesse fare, c'è bisogno di renderla competitiva, cioè di renderla un prodotto appetibile perché vendere la Rai così com'è oggi sarebbe una svendita.

Dobbiamo prepararci a quello che non dico io ma dicono Bill Gates, Mark Zuckerberg, Richard Branson: dobbiamo convertire le figure professionali che servono. Per esempio avremmo bisogno di tanti ragazzi che vengono dagli istituti tecnici preparati per usare i macchinari di industria 4.0 e non li abbiamo.

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Da settembre qui al Ministero facciamo partire un fondo d'investimento di venture capital per le start up innovative che metta insieme investitori privati e Casse di previdenza dei professionisti che hanno fondi disponibili. Un fondo garantito che crea redditività e loro investono, modello Macron in Francia. I francesi hanno impegnato 4 miliardi. In Italia, ad ora, abbiamo solo 180 milioni di venture capital su questo progetto. Il fondo va aumentato e servirà per creare nuovo lavoro.

Molte start up hanno creato delle innovazioni e le hanno brevettate all'estero perché in Italia costa troppo. Una delle cose che voglio fare è proprio abbassare i costi dei brevetti.

Il tema del 5G vale per le imprese ma poi c'è un'altra storia: garantire l'accesso a internet a ogni cittadino. Per farlo dobbiamo cambiare le normative sul wi-fi in Italia perché sono troppo restrittive.

Il finanziamento pubblico ai giornali già è stato ridotto ma vogliamo ridurlo il più possibile e investire nei progetti giovani, però senza creare dipendenza.

Credo che questa legislatura ci servirà per cambiare tante cose in Italia e io vorrei mantenere la regola dei due mandati. Non ho intenzione di cambiarla. Spero, in questi cinque anni, di riuscire a invertire la rotta del Paese e instradare una serie di strumenti sociali per permettere ai cittadini di avere un po' di serenità. Poi ci sarà di sicuro chi sarà in grado di portare avanti il lavoro.