Politica

M5s, i ribelli si affidano a Di Pietro. Chiesto il simbolo "Italia dei Valori"

Gli espulsi puntano a creare un nuovo gruppo in parlamento e attaccano. "Draghi grillino? No, Grillo è diventato draghiano"

M5s, i ribelli si affidano a Di Pietro. Chiesto il simbolo "Italia dei Valori"

La guerra nel M5s ormai non si può più fermare. La fiducia al governo Draghi ha fatto definitivamente esplodere una protesta semi silenziosa che andava avanti da troppo tempo. Sono 31 ufficialmente i grillini che hanno deciso di votare "No" all'esecutivo dell'ex presidente della Bce, ma presto potrebbero aggiungersene altri. Il reggente Vito Crimi, con l'appoggio di Grillo - si legge sul Corriere della Sera - sono per la linea dura: "Saranno espulsi". Rischiano anche gli assenti: "Ho chiesto al capogruppo - spiega Crimi - di verificare le ragioni dell’assenza. Se era per Covid o perché si sono rotti una gamba, bene. Altrimenti sono fuori". I rbelli adesso si tolgono un po' di sassolini dalle scarpe: "Draghi grillino? No, Grillo è diventato draghiano". E Intanto si organizzano e studiano la creazione di un nuovo gruppo in parlamento, affidandosi ad un simbolo già esistente, quello di Italia dei Valori di Antonio Di Pietro.

C’è stato un tempo, nel 2012, - prosegue il Corriere - in cui Beppe Grillo candidava Antonio Di Pietro al Quirinale, perché possedeva un requisito perfetto per gli standard di allora: "È onesto". Ci fu un vero idillio tra il funambolico Grillo e l’ex magistrato fustiga corrotti. Poi le cose sono andate come sono andate, ma pochi avrebbero immaginato che un pezzo della dissoluzione annunciata del Movimento, finisse sotto il simbolo dell’Italia dei Valori. Tra i neo dipietristi c’è, scherzi della politica, anche Elio Lannutti, che accusò Di Pietro di «scavalcare a destra» Grillo.