Politica
M5S e Pd alleati in Umbria. Dure critiche. Dimenticata inchiesta sulla sanità
Ad aprile gli arresti e le perquisizione degli esponenti Pd umbri e le durissime critiche del M5S. Oggi alleati. Sul web le dure critiche al movimento
Il terremoto umbro del Pd in aprile, con gli arresti e le perquisizioni dell’inchiesta sulla sanità locale, non è servito a dissuadere il M5S da un’alleanza con i dem.
Il caso procurò un movimento tellurico riverberatosi sui livelli nazionali (il segretario del Pd dell'Umbria Gianpiero Bocci e l'assessore regionale alla Salute e Coesione sociale Luca Barberini vennero arrestati) tra avvisi di garanzia, perquisizioni, fermi e infine le dimissioni della governatrice Catiuscia Marini.
A questo seguì una tempesta di approfondimenti giornalistici locali e nazionali, conditi da dichiarazioni del tono della deputata 5 stelle Tiziana Ciprini che analizzava così le intercettazioni telefoniche degli indagati: “Contesto criminale che appare radicato da tempo, con meccanismi iperclientelari”
Ora però sembra tutto perdonato. Per i 5 Stelle non vi sarebbero più problemi di compatibilità con i democratici, tanto meno conflitti con la storia politica di questi ultimi. Chissà se alla lunga perdoneranno anche gli elettori che vedevano nel movimento un’innovazione e un cambio radicale nel modo di immaginare la politica italiana. Ma la nuova alleanza M5S-Pd in Umbria più che un’intesa sembra una tappa del suicidio assistito al quale si è sottoposto il partito di Beppe Grillo.
Ne sembrano convinti anche molti lettori che sulla pagina facebook del M5S attaccano l’annuncio dell’alleanza che candida l’imprenditore Vincenzo Bianconi governatore per la Regione. A mezzogiorno ci sono più di 1800 commenti, divisi tra chi è favorevole e chi è contrario, ma ne spiccano alcuni davvero sintomatici. Antonio Catania, che si dichiara ex sostenitore del movimento: “Io sono stato sempre un vostro sostenitore... Ero convinto che era la volta giusta per un cambiamento.. Ma dopo gli ultimi fatti accaduti non credo più nella politica italiana siete tutti una cosa io non vado più neanche a votare... Siamo tutti amareggiati non si vede futuro.. Mi dispiace eravate l'ultima ancora di salvezza... Salvini traditore .. Movimento 5 stelle si allea con il Pd... Non c'è coerenza... Siete tutti figli di questo sistema marcio”. Oppure Mondo Costa: “Grande orchestra di sole sviolinate!! La vostra velocità di giravolta è ineguagliabile!!”. Due utenti che dai profili facebook non appaiono affatto come simpatizzanti leghisti o ostili ai 5 Stelle. Le loro parole sembrano sintetizzare l’incomprensione che affiora anche in larghi strati del movimento dopo la strana virata dei vertici verso il Pd.
Infatti se sul fronte nazionale i grillini hanno giustificato il nuovo governo con il dem con la decisione di Matteo Salvini di far saltare l’alleanza M5S-Lega, diventa più difficile giustificare quella umbra. Decisione avallata, qualche giorno fa, dalla piattaforma Rousseau che chiedeva agli attivisti di scegliere se appoggiare un “patto civico per l’Umbria”, cioè un’alleanza anche con altre forze per sostenere un candidato ritenuto lontano dai partiti, e fatta votare da “tutti gli iscritti del Movimento 5 Stelle” e non solo dagli umbri che forse ne avevano più titolo, così come cognizione di quanto accaduto in regione.
Dario Franceschini, il tessitore in primis dell’accordo nazionale tra 5Stelle-Pd, ha parlato spesso di costruzione di “un campo riformista in grado di battere la destra e cambiare l’Italia”. Ma forse il leader dem non è consapevole di cosa si muova nel Paese reale, tra difficoltà economiche ancora imponenti, crisi del welfare, sistema industriale ripiegato su se stesso, piccole imprese allo strenuo delle forze, balzelli di ogni tipo e sud dimenticato. L’alleanza Umbria sembra l’apripista di un’unione giallo-rossa più profonda ma che difficilmente si concretizzerà in regioni come l’Emilia Romagna dove il Pd si sente autosufficiente e il M5S svolge la parte della preda, condannandosi così ad un inesorabile declino.
In tanti sulla pagina facebook del movimento reagiscono negativamente alle parole di simpatizzanti delusi come Antonio Catania, ma le tante considerazioni fanno riflettere. Poi le valutazioni di chi più vicino alla Lega come Stefano Catacchio li considerava degli alleati: “Avete la coerenza di una trottola, e fin divertente vedere come cambiare idea ogni 5 minuti a seconda della convenienza, serietà zero assoluto, ma penso che di elettori ve ne restino ben pochi quindi divertitevi finché potete con merendine tassate e ossequi alla Cgil”.