M5S, primarie-farsa: tonfo del 2-3%. I voti in uscita verso l'astensione
5 Stelle in caduta, l'analisi di Renato Mannheimer
Le numerose vicende negative che hanno colpito i 5 Stelle, prima fra tutte quella delle primarie senza rivali per Luigi Di Maio, stanno sgretolando il consenso verso i grillini e la fiducia negli italiani per il movimento dei pentastellati. Ad affermarlo ad Affaritaliani.it è Renato Mannheimer, partner dell'istituto di ricerca Eumetra Monterosa.
"Il consenso per i 5 Stelle si sta lentamente sgretolando ma non va verso gli altri partiti bensì nell'astensione", afferma Mannheimer. "Possiamo stimare una flessione a causa delle ultime vicende di qualche punto percentuale, intorno al 2-3% in meno. Anche se molto dipenderà da come andrà la campagna elettorale, prima quella per le Regionali in Sicilia e poi quella per la Politiche".
Perché il voto grillino in uscita non va agli altri partiti? "Perché permane una forte disaffezione e sfiducia nei confronti dei politici. La gente non sa cosa votare e se adesso non vanno più bene nemmeno i 5 Stelle si rifugia nell'area del non voto". Comunque, tra tutto quello che è accaduto "la vicenda maggiormente negativa agli occhi dell'opinione pubblica è quella della lotta per la leadership e la premiership senza competizione. La nomina, di questo si tratta, di Di Maio senza rivali è certamente il fatto peggiore".