Politica

M5s Rimborsopoli, i big sotto accusa: Lombardi, Giarrusso, Toninelli, Lezzi

I parlamentari grillini si discolpano dalle accuse di aver falsificato i bonifici e Beppe Grillo non si fida più di nessuno

La Rimborsopoli grillina continua e si arricchisce ogni giorno di nuovi sviluppi.

Dopo l'autosospensione del senatore Maurizio Buccarella, altri "big" del Movimento finiscono sotto accusa. La senatrice Barbara Lezzi si discolpa sul quotidiano La Repubblica: "Adesso pubblicherò gli estratti conti. Ho quelli della mia attuale banca: i 'contabili provvisori' e le ricevute che danno l'esito positivo per l'ultimo anno. Mi mancano quelli del 2013 della vecchia banca, ci vorranno giorni per averli".

Il senatore Giarrusso, dal canto suo, dà la colpa allimpiegato dello sportello della banca: "Io faccio i bonifici allo sportello del Senato e l'impiegato mi consegna le ricevute. Quello scellerato, che avrà fatto bisboccia la sera prima, sul timbro ha modificato giorno e mese, ma non l'anno". 

Dalla platea radiofonica di '6 su Radio 1', il deputato Danilo Toninelli dichiara di aver restituito metà del suo stipendio da marzo del 2013 "fino all'ultimo centesimo" e aggiunge: "Chi oggi ci attacca sparlando, dicendo cose come rimborsopoli'- aggiunge - si dovrebbe vergognare perché per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana non solo un partito politico non spolpa le tasche degli italiani, ma rifiuta 42 milioni di euro di rimborsi pubblici che ci spettavano e restituisce metà dello stipendio. Stiamo verificando perché non potevamo farlo prima".

Roberta Lombardi, candidata presidente della Regione Lazio, tuona sul Messaggero: "Non solo ho rendicontato sia ottobre che novembre, ma dal 2013 ho restituito ai cittadini più di 155mila euro. Mi manca dicembre, ma a gennaio ero, come oggi, in campagna elettorale, quindi ovviamente mi è stato difficile contabilizzare".

Massimo Bugani, consigliere nell'associazione Rosseau, e fedelissimo di Beppe Grillo è invece furente in un'intervista al Fatto quotidiano, e non usa mezzi termini: "Cacceremo a calci chi ha fatto finta di versare e non ha versato. Certi controlli e comportamenti di chi valutava in alcuni casi sono stati trascurati nel corso di questi anni. Ed è stato un errore". le parole di Bugani adombrano quelle del fondatore del m5s Beppe Grillo, che - secondo indiscrezioni - non si fiderebbe più di nessuno. Vere le voci secondo le quali sta preparando un ritorno in grande stile con un Movimento 5 Stelle 2.0 a fianco di Alessandro Di Battista e in contrapposizione alla mutazione operata dal duo Luigi Di Maio e Davide Casaleggio? Tutto lascerebbe intendere che i rumors usciti qualche tempo fa siano rispondenti al vero...