Politica

Mani Pulite, bomba di Claudio Martelli: "Fu un golpe, serve una commissione"

Doppia iniziativa de "L'Avanti": un film e il documento con il quale Craxi subito chiese un'inchiesta su Tangentopoli, "un golpe politico-mediatico-giudiziario"

"Tritolo per far saltare il sistema democratico"

È un'autentica bomba quella lanciata da “L'Avanti”, in occasione dei 30 anni di Tangentopoli: il quotidiano definisce Mani Pulite “un golpe” e chiede una commissione parlamentare: “Si sono fatte commissioni d'inchiesta su tutto, ma mai è stata presa in considerazione una vera inchiesta su quanto ha cambiato il corso della storia della Repubblica”.

Il giornale diretto da Claudio Martelli, che fu numero 2 del PSI di Bettino Craxi, lo fa con una duplice iniziativa, in coincidenza anche con l'anniversario della nascita dell'ex segretario e Primo Ministro: la proiezione del docufilm di Ettore Pasculli e Paolo Pillitteri il 24 febbraio alle 21.00, e la pubblicazione del testo di Craxi "MEMORIA N 1 - Per una Commissione Parlamentare d'Inchiesta su Tangentopoli".

Il docufilm su Bettino Craxi a Hammamet

Verrà proiettato al cinema Anteo di Milano e in diretta sul canale Focus di Mediaset. Vi si vedranno spezzoni inediti di filmati girati ad Hammamet, e finora mai pubblicati, che illustrano bene anche la personalità dell'ex leader socialista in esilio. “La ricostruzione degli avvenimenti si sviluppa con testimonianze dirette dei suoi più vicini amici e collaboratori ben informati sui retroscena della persecuzione gudiziaria e delle sue vere finalità”, spiega il giornalista Stefano Carluccio.
 

 

La memoria di Craxi pubblicata su "L'Avanti"


Il testo di Bettino Craxi "MEMORIA N 1 - Per una Commissione Parlamentare d'Inchiesta su Tangentopoli" sarà invece pubblicato sul prossimo numero de "L'Avanti!", a corredo del lavoro che ha impegnato gli autori per oltre due anni. Originariamente pubblicato nel 1999 da “Critica Sociale”, il documento venne diffuso brevi manu, a volte col titolo di "testamento". Non a caso questa scelta: infatti nel volumetto spicca una critica dettagliata e persino spietata della vita interna dei partiti a cui Craxi precedentemente si rivolse inascoltato in Parlamento sette anni prima chiedendo che la materia del finanziamento illecito della politica fosse affrontato e risolto una volta per tutte dal sistema politico che ne portava la responsabilità diretta, e non lasciato nelle mani della magistratura, che ne fece - come disse - "tritolo per far saltare il sistema democratico". Cosa che regolarmente avvenne con la conseguente china di degrado politico, istituzionale e sociale dell'Italia negli anni successivi fino ad oggi.

Già allora, “Craxi chiese una Commissione Parlamentare per riformare il sistema politico. Nel clima di terrore di quegli anni non fu ascoltato e pagò per tutti. Ma ha lasciato al tempo futuro, dopo la sua morte di cui ormai era consapevole, la rinnovata richiesta di una Commissione Parlamentare su Tangentopoli (e a parte su Mani Pulite), cioè su un 'golpe' politico-mediatico-giudiziario in cui mai ha messo sotto accusa l'intero sistema della giustizia, ma i 'clan di magistrati politicizzati' deviati e coadiuvati da 'clan giornalistici' servili per una destabilizazione del sistema repubblicano in vista di una svendita del patrimonio economico finanziario e politico nazionale".

 

Su "Tangentopoli 30 anni dopo", leggi anche:

Di Pietro: "Non è cambiato nulla, prima di morire metto 'Mani Pulite' in rete"

Loggia Ungheria, Davigo a processo nel giorno del trentennale di "Mani pulite"

Tangentopoli: “Così ho scoperto i 10 miliardi di lire di Mario Chiesa"

Tangentopoli, 30 anni da Mani Pulite: l'Italia è ferma al 17 febbraio 1992

Stefania Craxi: "Mio padre era un patriota, Tangentopoli ha lasciato macerie"

Tangentopoli, 30 anni dopo: per Paolo Brosio "oggi ci vorrebbe Viropoli"