Manifesti in tutta Roma contro Valeria Fedeli
Valeria Fedeli sotto tiro
Oggi sono apparsi in tutta la Capitale dei manifesti, non firmati, con scritto:
“Per fare il professore ci vogliono: laurea, abilitazione e concorso. Per fare il ministro dell’Istruzione: terza media, amicizie e molte bugie”.
Accuse pesanti, non condivisibili nella forma, ma motivate.
Come è possibile infatti che una ministra della Pubblica Istruzione non abbia in realtà neppure il diploma liceale? E che, inoltre, abbia pasticciato il suo curriculum con titoli ingannatori? (giocando sulle parole “Diploma di laurea”).
Come potrà capire i problemi della scuola lei che non l’ha frequentata?
È vero che in questi tempi oscuri tutto può accadere ma ancor più della mossa di mettere la Fedeli nel delicato posto fa riflettere l’immediata presa di posizione del Pd che difende la signora a spada tratta e magari la butta in chiave sociale, “non ha potuto frequentare” perché doveva lavorare.
Come no.
Nei sindacati.
Intanto l’Italia va sempre più giù e dopo Poletti dobbiamo sorbirsi pure la ministra neppure diplomata.
Una domanda sorge spontanea: data la folta criniera rosso sfavillante non è che in questa povera Italia è un titolo di merito?