Politica

Manovra, opposizioni in fuga: abbandonata la commissione Bilancio

a cura della redazione

Oggi a Bruxelles la manifestazione contro l'austerity organizzata dalla Confederazione europea dei sindacati

Manovra, le opposizioni lasciano i lavori

Le opposizioni lasciano i lavori della Commissione Bilancio del Senato, dove da ieri è in discussione la manovra contestando l’assenza dell’ultimo emendamento tra quelli annunciati dal governo e dei testi dei relatori. "È ridicolo e imbarazzante che ci si chieda si fare l’illustrazione degli emendamenti, che a questo punto è un puro esercizio di stile rispetto al lavoro fatto durante le audizioni in questi due mesi, quando manca ancora il mitico ed epico emendamento del governo e quelli dei relatori. Non abbiamo neanche una cornice in cui fare un ragionamento serio”, spiega la senatrice PD Beatrice Lorenzin. “Se la maggioranza pensa di tenerci così - aggiunge - e giocare col Parlamento stile risiko, qui non si fa così, non è risiko né monopoli”.  Mentre Raffaella Paita di Iva sottolinea: “Se non diamo un metodo a questa maggioranza, che pretende di farci illustrare gli emendamenti senza farci vedere i loro, che non ci consente di valutare e ci fa presentare i subemendamenti alla cieca, rischiamo di andare dopo Natale. Io penso che sia arrivato il tempo di fare una battaglia seria per capire se le fratture interne alla maggioranza sono tali per cui la manovra rischia di arrivare a Capodanno”. La Commissione è stata riconvocata alle ore 15. 

"Ritornare alle regole dell'austerità sarebbe un danno non solo per i lavoratori ma per l'Europa stessa". Così il segretario Cgil Landini a Bruxelles per la manifestazione contro l'austerity organizzata dalla Confederazione europea dei sindacati (Ces). "Oggi è una giornata molto importante, nella quale tutti i lavoratori europei tornano a prendere la parola e chiedono che l'Europa diventi un'Europa sociale, un'Europa dei lavoratori e non della finanza", ha sottolineato Landini.

"Questa manifestazione - ha spiegato Landini - è stata decisa a Berlino nel congresso di maggio e il sindacato italiano, la Cigl e la Uil hanno dato un contributo. Sono quelli che hanno proposto a tutto il sindacato europeo che si arrivasse a una mobilitazione" perché "da anni pensiamo che la politica di austerità che ha fatto pagare dei prezzi pesantissimi ai lavoratori e le lavoratrici deve essere superata".

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