Politica
Manovra, Pregliasco: "Deludente sul piano della sanità. E l'autonomia preoccupa, come ha dimostrato il Covid"
Il virologo più famoso d'Italia ad Affaritaliani.it
"Troppi accessi ingiustificati ad analisi e un terzo delle persone che si rivolge ai pronto soccorso non dovrebbe farlo perché inutile. Per tutti questi motivi la manovra, almeno sul piano della sanità, è certamente deludente"
"Il giudizio sulla Legge di Bilancio per quanto riguarda il settore della sanità è deludente. E' vero che ci sono più soldi rispetto agli anni precedenti, ma servono a compensare gli aumenti di stipendi e i rinnovi contrattuali. La sfida vera è quella di rimettere mano all'organizzazione della sanità, un sistema ormai vischioso e lontano dal punto di vista territoriale e sociale ai cittadini". Fabrizio Pregliasco, direttore della scuola di specializzazione in igiene medicina preventiva dell'università degli studi di Milano e direttore sanitario d’azienda Irccs Ospedale Galeazzi Sant'Ambrogio di Milano, commenta su Affaritaliani.it la manovra economica, anche alla luce della riapertura del concordato che però non destina fondi al settore.
"Il 30% della popolazione spende il 70% delle risorse e parliamo di anziani e fragili. Se un paziente non riceve un adeguato trattamento finisce spesso in rianimazione, costa moltissimo e innesca un circuito non virtuoso. Una sorta di disastro e di scommessa persa per i cittadini e per lo Stato". Pregliasco aggiunge: "Il problema delle liste d'attesa troppo lunghe non si risolve solo con la pezza di più risorse, che comunque servono, ma con una riorganizzazione complessiva del sistema. Troppi accessi ingiustificati ad analisi e un terzo delle persone che si rivolge ai pronto soccorso non dovrebbe farlo perché inutile. Per tutti questi motivi la manovra, almeno sul piano della sanità, è certamente deludente".
"Poi occorrerebbe anche valutare bene e senza aspetti o approcci ideologici l'apporto che il privato sia non profit ma anche profit può dare come contributo al Servizio Sanitario Nazionale, tenendo conto che comunque il privato seguirebbe sempre le indicazioni generali del SSN. Ma anche su questo fronte non c'è nulla nella Legge di Bilancio per il 2025". E infine una battuta sull'autonomia regionale differenziata: "Il Covid ha dimostrato che la frammentazione e non omogeneità della modalità di risposta delle varie regioni, che hanno capacità e tempi di intervento diversi, sono un problema. E quindi in questo senso l'autonomia preoccupa", conclude Pregliasco.
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