Politica

MARCO RIZZO SCRIVE IN CINA LA RECENSIONE DEL LIBRO DEL PREMIER XI JINPING


La recensione al terzo libro del Presidente cinese Xi Jinping è stata richiesta a Marco Rizzo. E ora, due riviste cinesi, pubblicano le riflessioni del segretario italiano  del partito comunista sui  discorsi strategici. Che ne pensa? Ha trovato di nuovo il ‘paese guida’?«Sono comunista. Ma il mio è un ragionamento obiettivo», ci rassicura. E spiega . «La Cina  non ha alcun interesse a fare paura, perché vuole la pace. A differenza degli Usa che hanno basi militari in tutto il mondo» E prosegue: «La mia tesi è che quando una società gestita collettivamente incontra grossi problemi, come la crisi sanitaria, funziona meglio di una costruita sul massimo profitto. In Italia c’è stato il paradosso che oltre a cinesi, russi e albanesi, tra gli altri,sono arrivati i cubani ad aiutarci. Anche in quell’isola strozzata dal blocco economico c’è una maggior sicurezza per il popolo». E l’aver taciuto un mese e mezzo il Covid? «Siamo sicuri sia partito da lì?  Stando a ricerche sul campo del prestigioso Istituto Tumori di Milano la malattia era presente in Italia già nel 2019 (non avete notato che questa notizia è già scomparsa perchè scomoda?). E poi il nostro Cts  in quanto tempo ha desecretato  i dati? Per non parlare poi della cosiddetta “culla della democrazia”, gli USA, che, con le ultime elezioni, hanno definitivamente fatto tramontare l’idea della superiorità della democrazia occidentale». Preferisce la dittatura? «Votare un “faccione” ogni 5 anni è democrazia? Mandare il figlio in Erasmus che torna e non trova lavoro è democrazia? Avere casa, lavoro,  trasporto, sanità  pubblica che funziona è essenziale. Dico: “Il capitalismo ti da il superfluo, il socialismo il necessario”. In Cina ci sono ancora disuguaglianze che vanno corrette, ma c’è  attenzione al bene collettivo, al socialismo». E la repressione a  Hong Kong?  «Se sono schiavo sottopagato non me ne faccio molto della libertà di dire stupidaggini. Da noi vedo la fine dell’artigianato, del commercio e dei ristoratori, temo i licenziamenti quando terminerà il blocco e la fine dell’occupazione per larga parte dei lavoratori autonomi e dei giovani. A cosa serve questa finta democrazia?

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