Politica
Martelli (ex Psi) stronca Bettini (Pd) e l'antisocialismo degli ex comunisti
A poche settimane da quando Enrico Letta ha sfidato Giuseppe Conte per la guida della coalizione di centrosinistra, Goffredo Bettini ha lanciato “Agorà”, la sua nuova corrente.
L’ex europarlamentare romano ha detto che “si ispirerà al socialismo e al cristianesimo”. E proprio ai socialisti, ed ex, si è rivolto, nella “speranza che il nuovo soggetto politico ridia loro il ruolo, che meritano, per la loro storia antica e per il loro presente.
Il pensiero socialista, nel passato, ha avuto molte ragioni, alle quali, per diversi motivi, non hanno corrisposto adeguati consensi”.
La sortita di Bettini non ha contribuito a riavvicinare gli ex socialisti agli ex comunisti, divisi da quando gli ex PCI si salvarono dalla caduta del muro di Berlino, decidendo di cambiare nome. Mentre il PSI fu travolto da Tangentopoli e dagli errori politici dei dirigenti.
A Bettini, Claudio Martelli ha chiesto, polemicamente: chi ha bollato Giacomo Matteotti, appena assassinato dai fascisti, come “un cavaliere del nulla”? O ha ingiuriato, per anni, come ‘socialfascisti’, Turati, Rosselli, Buozzi?
Chi ha bollato prima Saragat, poi Nenni, poi Craxi come traditori della classe operaia? E le riforme del centro sinistra, compreso lo Statuto dei diritti dei lavoratori, come “un servizio reso ai padroni”? O, ancora, l’aver definito l’unico governo a guida socialista della storia d’Italia come “un pericolo per la democrazia”?
Come in passato, anche oggi, un confronto-scontro incandescente tra gli eredi dei due partiti storici della sinistra italiana.