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Mattarella: “Morire sul lavoro è scandalo inaccettabile in un Paese civile"

di redazione politica

Il monito del capo dello Stato in occasione della 73esima Giornata nazionale per le vittime: “Un fardello insopportabile per le nostre coscienze"

Sergio Mattarella: “Morire sul lavoro è uno scandalo inaccettabile in un Paese civile"

"L'intollerabile e dolorosa progressione delle morti e degli incidenti sul lavoro sollecita una urgente e rigorosa ricognizione sulle condizioni di sicurezza nelle quali si trovano a operare lavoratori". Queste sono le parole pronunciate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della 73esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. 

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"Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, un fardello insopportabile per le nostre coscienze, soprattutto quando dietro agli incidenti si scopre la mancata o la non corretta applicazione di norme e procedure”, osserva il capo dello Stato. I numeri di questi due anni sono il bollettino di una strage: nel 2022 i morti di lavoro sono stati 1.090 e 697.773 gli infortuni, nei primi tre mesi del 2023 196 vittime e 144.586 feriti. Continua Mattarella: "La sicurezza non è un costo, né tantomeno un lusso: ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona. Occorre un impegno corale di istituzioni, aziende, sindacati, lavoratori, luoghi di formazione affinché si diffonda ovunque una vera cultura della prevenzione".