Politica
Bankitalia, Renzi ricade nella trappola grillina e il centrodestra gode
Come per i vitalizi, con Visco il segretario dem rincorre il m5s ma finisce bastonato. Il Pd cala nei sondaggi e il treno è sbertucciato a ogni tappa
Tutti contro Matteo Renzi. E lo testimonia in primis l'iniziativa del treno del Pd, che doveva essere l'occasione del suo rilancio e che invece, a ogni tappa del convoglio, vede il segretario dem e il suo entourage insultati da gruppi di cittadini infervorati al grido di "buffone", "pinocchio", "ritirati", "hai rovinato l'Italia" e altre invettive più o meno stampabili. Lo sgambetto a Ignazio Visco nella questione Bankitalia e tutti i retroscena che, man mano, escono sui giornali hanno gettato l'ex premier nella bufera, guadagnandogli da più parti l'accusa di rincorrere le istanze demagogico-populiste grillini e di essere caduto nella loro trappola.
Stessa dinamica, insomma, della battaglia per i "vitalizi", in occasione della quale, nel tentativo di superare in "honestà" i grillini il Pd ha finito per favorirli mediaticamente. Ma l'imitazione dei grillini da parte di Renzi, che non non è esattamente sorella dell'Imitazione di Cristo del buon Tommaso Da Kempis, non si palesa soltanto nelle battaglie parlamentari. Anche la comunicazione piddina (o renziana), ormai, è indistinguibile da quella pentastellata. Se pensiamo che, malgrado le polemiche della scorsa estate sulla pagina Matteo Renzi News e soprattutto sul suo amministratore Alessio De Giorgi, accusato di copiare in peggio la propaganda grillina, il suddetto De Giorgi è stato invitato in pianta stabile sul treno del Pd a seguire passo passo il viaggio in Italia, portandosi dietro anche il giovane fidanzato Nicolae Galea, ventunenne moldavo finito nell'occhio del ciclone per il suo post contro lo Ius Soli nella pagina Millennials, che ruota sempre - ufficiosamente o meno - attorno alla fabbrica del consenso per Renzi.
Insomma, anziché essere allontanato come sembrava dalle reazioni infervorate della scorsa estate, il De Giorgi è stato a tutti gli effetti premiato, segno che la "deriva grillina" della comunicazione Pd, come viene definita da molti osservatori politici, parte dall'alto, e a quanto pare dallo stesso Renzi. Anche l'iniziativa del treno è una sorta di riproposizione in chiave piddina di un'idea del m5s. Peccato però che i "pentastar" viaggiassero su treni ordinari, fra la gente, con tutto ciò che comportava di strategicamente suggestivo e di mediaticamente vincente. Mentre Renzi e il suo drappello di aficionados, siano essi rappresentanti istituzionali o solo simpatizzanti, viaggino su un treno fatto realizzare appositamente per il segretario dem e il suo staff, a costi non esattamente contenuti. E con un esito non esattamente entusiasmante, viste le proteste e gli insulti che lo accolgono a ogni tappa.
Insomma, nella rincorsa di Matteo Renzi al m5s, anch'esso in difficoltà per vari motivi, chi veramente ci guadagna è il centrodestra, che sale nei sondaggi, che potrebbe aggiudicarsi la Sicilia e ottenere un buon risultato a Ostia (mentre si preannuncia una catastrofe per il Pd in entrambe le consultazioni del 5 novembre), e che, nell'eterna tradizione dei due litiganti, finirà probabilmente per essere il terzo che gode.