Politica
Matteo Salvini definisce terrorista Hezbollah e la Meloni li difende
Salvini da Israele attacca il "Partito di Dio" e la Meloni ne approfitta
La visita di Salvini in Israele ha una molteplicità di significati che ad un’analisi superficiale possono sfuggire, ma che hanno una valenza non solo politica ma anche storica, riproponendo un po’ quella che fu la sdoganatura a destra di Israele da parte di Gianfranco Fini.
L’apertura di un asse politico - economico (Di Maio non sarà contento) tra Roma e Gerusalemme segna un netto cambio di politica estera che il nostro Paese ha tradizionalmente seguito e cioè un panarabismo che data addirittura a Giulio Andreotti e poi Bettino Craxi. L’Italia è sempre stata filoaraba per motivi di sicurezza e questo avvenne dopo la strage dei terroristi arabi legati a Abu Nidal all’aeroporto di Fiumicino. Oggi in conferenza stampa da Gerusalemme, Salvini ha detto chiaramente che Israele è un alleato strategico per l’Italia. Non può sfuggire che Donald Trump abbia detto la stessa cosa con gli Usa e abbia spostato l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme, provocazione non passata inosservata non solo ovviamente nel mondo arabo ma anche in Russia.
Del tutto casualmente mentre Salvini si trovava in Israele c’è stato il tragico attentato di Strasburgo che ha dato la possibilità al vicepremier di chiamare terrorista Hezbollah, definizione questa che non è affatto piaciuta in genere alla destra italiana tradizionalista da sempre anti israeliana. La Meloni ha detto che se si fa ancora il presepio in Siria è merito proprio di Hezbollah. La Presidente di Fratelli d’Italia ha infatti dichiarato: "è ancora possibile fare i presepi, se ancora è possibile difendere la comunità cristiana, è anche grazie" a un fronte nel quale ci sono il governo di Bashar al Assad, la Russia, l'Iran e anche ‘le milizie libanesi di Hezbollah’”. Salvini ha risposto che ha cercato tutta la notte sinonimi di terrorista sul dizionario e può definirle al più “persone cattive”, ma ha ribadito il suo giudizio sul “Partito di Dio” che in effetti in Siria e Libano difende le insegne cristiane ed ha aggiunto che chi è lontano dai fatti, chiara stoccata alla Meloni, non può comprendere bene la situazione.
Poiché Fratelli d’Italia ha il problema strategico di differenziarsi dalla Lega per sopravvivere politicamente, pare che questa dicotomia Israele/Hezbollah alla fine faccia il gioco della Meloni che potrebbe accentrare su questa tematica nuovi consensi dalla destra più nostalgica.