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Lega, Salvini: pronto a fare il premier. Ecco i miei primi due decreti
Lega, Salvini: pronto a fare il premier. Ecco i miei primi due decreti

"Il mio obettivo è mandare a casa Renzi per far ripartire l'Italia con un progetto serio. Spero che saremo il più uniti possibile, però senza guardare al passato. Berlusconi sostiene Mastella a Benevento e va a braccetto con Fini a Roma. Quindi Centrodestra sì, però ovviamente né con Mastella né con Fini costruisco nulla di futuro e di positivo". Matteo Salvini, intervistato da Affaritaliani.it, risponde così alle parole del leader di Forza Italia che si è detto certo che il Centrodestra sarà unito alle elezioni politiche. Quanto all'ipotesi di lista unica, il segretario della Lega taglia corto: "Leggo simboli e nomi fantasiosi, tutte cose fantasiose. Ci stiamo occupando di progetti e non di simboli o di liste".

Poi Salvini snocciala i punti sui quali, a suo dire, si può costruire un fronte comune. "Sui fallimenti di Renzi. In primis il lavoro, quindi Legge Fornero, studi di settori e tassa unica uguale per tutti. Poi la sicurezza, con uno stop ad un'immigrazione fuori di testa. Il terzo punto, il più importante, è l'Europa. E su questo Berlusconi dovrà decidere. Siccome tre leggi su quattro che vengono approvate a Roma arrivano da Bruxelles, Berlusconi dovrà scegliere tra la Merkel e l'Italia. Fra i vincoli europei e la Lega. In questo momento Berlusconi governa l'Europa insieme alla Merkel e questa Europa sta massacrando l'economia italiana".

Salvini candidato premier? "Sarei pronto a far meglio di Renzi anche domani mattina. Però non mi interessano le menate sulla leadership e sulle leggi elettorali. Sto sulle cose da fare". Ma la domanda è lecita, in campo c'è Salvini e basta o potrebbero esserci anche Zaia o Maroni o altri della Lega? Ed ecco la risposta secca e precisa: "Ad oggi il candidato premier è il segretario della forza più forte", afferma senza alcun dubbio Salvini. Attraverso le primarie o si aspetta che gli altri la indichino come candidato a Palazzo Chigi? "Questo è un dibattito che mi fa cadere le palle. Onestamente, interessa i giornalisti ma non me", risponde il leader del Carroccio. Che però spiega subito di non temere affatto una sfida con Renzi e Di Maio (probabile candidato premier dei 5 Stelle). "Sono pronto. Anzi, prontissimo. Farei un confronto pubblico domani con Renzi e Di Maio in qualsiasi piazza, in qualsiasi televisione o in qualsiasi fabbrica. Sarei pronto ad argomentare le nostre proposte".

Il primo provvedimento che Salvini prenderebbe da presidente del Consiglio? "C'è l'imbarazzo della scelta", risponde il segretario della Lega. Che poi spiega: "Sono due: il primo sulla Legge Fornero e il secondo sulla legittima difesa. Lavoro e sicurezza". Insomma, subito due decreti... "Assolutamente sì".

Capitolo Casapound. A Bolzano, al primo turno, la Lega ha perso qualcosa rispetto al 2015 mentre Casapound ha guadagnato voti. C'è ancora aperto il dialogo o i rapporti sono chiusi? "Io dialogo con tutti quelli che vogliono diventare una forza di governo. Poi non è l'1% in più o in meno che mi cambia la vita", afferma deciso Salvini. Beh, Casapound ha detto che il dialogo con la Lega è chiuso... "Bene, allora auguri. Anche Grillo ha detto mai con Salvini. Ma il mio problema non solo loro, è Renzi".

E se il 5 giugno a Torino andassero al ballottaggio Piero Fassino (Pd) e Chiara Appendino (M5S) cosa farebbe la Lega al secondo turno? "Il mio obiettivo è essere al ballottaggio ovunque, dove non sono al ballottaggio sicuramente non voto per il Pd". E se a Roma ci fosse il ballottaggio Raggi-Marchini? Salvini taglia corto e risponde secco: "Marchini non arriva al ballottaggio neanche con il binocolo. Il problema non si pone".

Poi il leader del Carroccio parla anche del suo Milan, dopo la sconfitta con la Juventus in Coppa Italia. "Speriamo che sia l'ultimo anno di presa in giro, perché fare tre partite belle all'anno su 40 non è da squadra seria. Ci mancano orgoglio e dignità, quindi speriamo che chi di dovere ne tragga le conseguenze". Cosa pensa della cessione ai cinesi? "A me basta che arrivi qualcuno con le idee chiare". Ma la Lega non è mai stata tenere con i cinesi che comprano aziende italiane... "Possono arrivare anche dalla Finlandia o da Marte. Mi interessa avere un po' di italiani in campo".

Salvini ha in programma altri viaggi all'estero? "Oggi sono con il cuore in Austria (ballottaggio delle Presidenziali, ndr). Ce ne sono in lista d'attesa parecchi, ma fino al 5 giugno giriamo l'Italia in lungo e in largo". Andrà ancora negli Stati Uniti prima delle elezioni presidenziali? "Sicuramente", afferma senza alcun dubbio Salvini. A incontrare Trump? "Yes".

E infine il referendum di ottobre. "Siccome Renzi ha inziato a girare l'Italia per fare campagna per il sì al referendum, noi - annuncia Salvini - cominciamo con la nostra campagna per il no - perché un uomo libero vota no - domenica prossima a Milano, alle ore 15 in Stazione Centrale con migliaia di persone. Sarà una manifestazione della Lega e non del Centrodestra".

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