Melegatti, il pandoro ha un grande sapore Ministro Grillo
Il Ministro per la Salute Giulia Grillo s’era scagliata contro il pandoro “senz’anima”, invece la Melegatti ha dimostrato di poter risorgere dal fallimento
Proprio nei giorni in cui lo storico pandoro veneto cercava di risollevarsi da un pesantissimo fallimento che avrebbe potuto far scomparire un marchio storico con una ricetta dal lievito madre del 1894, a San Giovanni Lupatoto, il Ministro 5Stelle della Salute Giulia Grillo aveva definito il dolce natalizio: “Senz’anima”, slanciandosi: “Panettone tutta la vita.”
Beh, la Melegatti non solo ha un’anima, ma è riuscita a risorgere come un grande guerriero dal suo zucchero a velo, lo scorso 29 maggio infatti dopo essere stata dichiarata fallita, è stata rilevata dalla famiglia vicentina Spezzapria all’asta per 13,5 milioni di euro, ed ha raggiunto un grande successo per questo Natale sfornando 500mila pezzi. Il merito va soprattutto a due eroi, ex dipendenti riassorbiti come tutti i 35 addetti a tempo indeterminato, che senza percepire stipendio e senza indennità hanno creduto e nutrito il lievito madre ogni giorno, importantissimo per potere continuare a produrre. Hanno messo il Cuore nel progetto quando ancora non c’era all’orizzonte nessuna prospettiva, e potenzialmente sarebbe potuta non arrivare mai.
Così Verona ha salvato il suo baluardo, a dispetto delle battute politiche e dei gusti personali, questa è la storia del “Made in Italy” che ci piace, che lotta, che combatte giorno per giorno per non perire sotto i duri colpi della globalizzazione e dell’evaporazione dei marchi nostrani. Il Ministro Di Maio aveva promesso una legge per tutelare la tradizione dei loghi legati al territorio, e con le crisi aziendali in corso ed importanti pezzi che stiamo cedendo al mercato, è ora che si incardini l’iter legislativo.
Commenti