Politica
Meloni: "Bene Salvini su Mattarella. Caso Toti? Spetta a Giovanni decidere"
Meloni: "C'è chi tira per la giacca il Presidente sul premierato"
Dimissioni di Giorgetti? "Ho sorriso"
"E' abbastanza normale» che tutti i giornali abbiano aperto sulla richiesta di dimissioni di Sergio Mattarella da parte del senatore leghista Claudio Borghi e "chiaramente diventa polemica politica poi siamo in campagna elettorale. Io sono stata molto contenta che Salvini abbia chiarito perché era importante farlo particolarmente nella giornata del 2 giugno, secondo me un giorno in cui bisogna evitare il più possibile le polemiche". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite di Quarta Repubblica, su Rete4.
"Sul presidente Mattarella io ci vedo, devo dire continuamente, un tentativo di tirarlo nell'agone della politica, di raccontare di presunte divergenze con il governo e credo che diciamo al fondo di questa strategia ci sia" il premierato. Chiaro l'affondo contro Pd e M5S.
Ma non si è andati sul «semipresidenzialismo alla francese» per venire incontro alle opposizioni che chiedevano di «non toccare i poteri del presidente della Repubblica: ho deciso di cambiare riforma e loro non hanno fatto in tempo ad aggiornare la strategia, per cui continuano a nascondersi, a trincerarsi dietro la difesa del Capo dello Stato, i cui poteri non sono stati toccati e nel fare questo, secondo me, mancano anche di rispetto al Presidente della Repubblica che non dovrebbe essere tirato in queste beghe politiche per la debolezza dei partiti", ha aggiunto Meloni.
"Ho sorriso" rispetto alle indiscrezioni sull'uscita del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti per diventare commissario Ue. «Lui l’ha smentito, lo smentisce se non lo pensa, altrimenti non avrebbe smentito", dice Meloni. "A me pare che ci siano dei quotidiani che invece di raccontare la realtà fanno il libro dei desideri", ha aggiunto.
Meloni poi ha fatto un riferimento al saluto a Caivano con il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca. "Mi hanno detto che c'era De Luca, mentre ero in macchina ho allora pensato cosa dirgli", ha detto in merito alla sua frase "Salve, sono la str....".
«Io guardo poco la tv, per trovare i dati su TeleMeloni me li sono andati a studiare perché c'era tutta la polemica sul TeleMeloni. Quindi sono andata e ho preso i dati dell'Istituto di Pavia. Non è questione di essere più o meno rappresentati, perché io non chiedo alla Rai di rappresentarmi. Io semplicemente ho detto e continuo a ritenere che la Rai deve essere plurale, deve dare spazio a tutti. In passato noi non abbiamo avuto una Rai che dava spazio a tutti. Perché io ci sono stata dall'altra parte». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite di Quarta Repubblica, in onda questa sera su Rete4. «Ci sono stata quando Fratelli d'Italia aveva il 6 e passa dei consensi e nel Tg1 era rappresentata con una percentuale che viaggiava intorno al 2%, raggranellata tra l'edizione di mezzanotte e quella delle 6 del mattino - ha aggiunto la leader di FdI -. Ci sono stata in quel mondo, a me non la si dà a bere, è chiaro? L'ho vista la censura, ho visto cos'era la censura, ho visto cos'era far parte di chi non stava nella ristretta cerchia di quelli che comandavano. Per cui non sostituirò mai quel sistema di potere con un sistema di potere diametralmente opposto che fa la stessa cosa. Io voglio libertà, perché è quello che secondo me compete al servizio pubblico».
"Io già detto che secondo me chi può indicare questa questione è Giovanni Toti, banalmente perché Giovanni è l'unico che conosce veramente la verità. Lui sa cosa sia giusto fare e penso che debba fare quello che considera più giusto per i cittadini della Regione Liguria". Così la presidente del Consiglio a proposito dell'opportunità che il governatore della Liguria si dimetta. Questo, ha spiegato, "vuole dire valutare la capacità di governo e valutare anche in coscienza se, come lui dice, è innocente. Far dimettere un uomo che è stato scelto dai cittadini perché viene accusato di una cosa che è falsa è una mancanza di rispetto verso i cittadini, mentre se la cosa non fosse falsa sarebbe una mancanza di rispetto verso i cittadini non dimettersi. Non ho letto le 9mila pagine, non ho potuto parlare con Giovanni, so che ha estremamente a cuore la sua regione, gli è stato riconosciuto dai cittadini della Liguria che lo hanno confermato a grande maggioranza. So che è abituato a fare quello che è meglio per la sua regione e aspetto da lui questa determinazione".