Politica
Meloni, la luna di miele non è finita: Schlein fatica a rilanciare il Pd
L'analisi di Alessandro Amadori e Giuseppe Di Noia sul primo turno delle elezioni comunali
Il centrodestra avrebbe potuto portarsi addirittura sul 5 a 2 se al suo candidato a Pisa non fossero mancati appena una ventina di voti. Conferma così la sua forza come coalizione di governo, e vince quando si presenta unito, compatto, con programmi chiari. Invece, il centrosinistra, che come per le scorse politiche non ha ancora un’alleanza organica con il partito di Conte, procede a macchia di leopardo nei diversi territori, appoggiandosi spesso a liste civiche di area per tentare di allargare il proprio campo.
Nei rapporti di forza all’interno delle coalizioni, il quadro rimane sostanzialmente invariato: nel centrodestra domina Fratelli d’Italia, la Lega tiene bene e anche Forza Italia mantiene le posizioni; nel centrosinistra il Pd si conferma protagonista soprattutto nelle grandi città ma con percentuali che non entusiasmano (soprattutto dopo le primarie e l’avvento della nuova segreteria). La mancanza di alleanze chiare e di un ben riconoscibile approdo politico tende tuttora a penalizzarlo.
In conclusione, il vero bilancio va rinviato al secondo tempo della partita, tra due settimane. Più in generale, per comprendere se stanno formandosi nuovi equilibri o se si stanno invertendo dei trend, occorrerà a nostro parere aspettare le elezioni europee della prossima primavera.