Politica

Prodi dietro la neo operazione Pd/Margherita con Ruffini. Meloni lo ha capito e ha paura

I motivi di quel pesantissimo affondo contro il Prof ad Atreju

Di Alberto Maggi

A Meloni andrebbe bene sfidare Schlein alleata di Conte, Fratoianni e Bonelli, certa di vincere a mani basse. Ma un nuovo Prodi...
 


È passato un po' inosservato l'attacco durissimo di Giorgia Meloni a Romano Prodi. La premier domenica scorsa ad Atreju ha detto: “Voglio dire a Romano Prodi che diverse cose che ha fatto nella sua vita, dalla svendita del’Iri a come l’Italia entrò nell’Euro, passando per il ruolo determinante nell’ingresso della Cina nel Wto, dimostrano che di obbedienza se ne intende parecchio. Da persone come lui abbiamo imparato che obbedire non porta bene né alla nazione né all’Europa, e abbiamo fatto una scelta diametralmente opposta”.

Chiaro l'affondo contro Elly Schlein e Maurizio Landini, ma perché prendersela anche con il Prof dell'Ulivo ormai lontano anni luce dalla politica attiva? Fonti di Fratelli d'Italia e del Pd spiegano ad Affaritaliani.it che la presidente del Consiglio ha capito che c’è proprio l'ex presidente del Consiglio dietro un movimento di riorganizzazione dei cattolici al centro, alleati della sinistra. Esempio ne è la nascente operazione Ernesto l'operazione Ernesto Maria Ruffini che continua a muoversi dietro le quinte e sottotraccia.

La verità - spiegano vicinissime al Prof emiliano - Prodi non vede di buon occhio lo spostamento a sinistra di Schlein - alleanza con M5S e AVS - e ripensa ad un’alleanza stile Margherita/Pd. Che declinato ad oggi vuol dire un'intesa tra il Nazareno e un nuovo centro moderato, più altri pezzi della sinistra laddove volessero aggregarsi. E questa ipotesi a Meloni fa molta paura, perché è l’unica volta che il Centrosinistra vinto davvero, perfino contro il fortissimo Silvio Berlusconi e la grancassa delle sue televisioni. A Meloni andrebbe bene sfidare Schlein alleata di Conte, Fratoianni e Bonelli, certa di vincere a mani basse.

Ma un nuovo Prodi, non necessariamente Ruffini ma in molti pensano all'ormai ex direttore dell'Agenzia delle Entrate, spaventa i massimi vertici di Fratelli d'Italia perché potrebbe fare il pieno a sinistra, raccogliere molti voti al centro - rubandoli a Forza Italia - e pescare anche nell'astensione. Ecco perché quelle parole anacronistiche su Prodi. Non era un attacco sul passato, anche se formalmente sì. Ma, ufficiosamente, era un messaggio per il presente e per il futuro. Meloni ha capito il piano e lo teme.

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