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Meloni e il piano da 50 mld per il riarmo dell'Italia. Poi il messaggio a Salvini: su difesa e politica estera decido io

La premier convoca Salvini e Tajani a Palazzo Chigi per fare il punto sulla delicata situazione a livello geopolitico

di redazione politica

Meloni convoca Salvini e Tajani. Il piano da 50mld per riarmare l'Italia

Le mosse di Trump hanno "svegliato" l'Europa e ieri la presidente della commissione Ursula von der Leyen ha annunciato un piano di riarmo da 800mld. Di conseguenza per tutti gli stati membri dell'Ue è tempo di fare i conti in tasca. Per questo ieri la premier Giorgia Meloni ha convocato a Palazzo Chigi i due vice, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Ma i leader di Lega e Forza Italia sull'argomento hanno tesi opposte e questo complica tutto per la premier. Se Tajani infatti esprime soddisfazione per una scelta che va "nel solco del Ppe e di quanto voleva il presidente Berlusconi, il sogno di De Gasperi", per Matteo Salvini invece l’annuncio europeo è qualcosa di sbagliato, "sembra che possiamo fare debito comune solo per armarci, e non per le scuole o la sanità".

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Un vertice da cui non è trapelato nulla di ufficiale, ma che sembra sia servito alla premier - in base a quanto risulta a Il Corriere della Sera - per ribadire almeno due concetti diretti a Salvini. Primo, non ci si può dividere su una materia tanto delicata e soprattutto in questo momento. Il secondo, stando a quel che si raccoglie da fonti di governo, è una precisazione quasi di natura gerarchica: "Sono io che decido le politiche europee e di difesa — avrebbe rivendicato Meloni — e non ho nessuna intenzione di aprire trattative interne alla maggioranza su obiettivi che da anni l'Italia chiede e sta ottenendo".

Ma nel vertice sono stati discussi anche i dati, e i numeri che fra i palazzi della politica cominciano a essere oggetto di ragionamento. In sostanza nei prossimi mesi, certamente nell’arco del prossimo anno, Giorgia Meloni potrebbe trovarsi a gestire non meno di 40 miliardi di euro di investimenti nella Difesa italiana. Ma l’asticella potrebbe anche superare i 50 miliardi se tutte le misure che la Comunità europea sta definendo verranno usate da Roma.