Politica
Meloni e Trump, molti tratti in comune: dal populismo al nazionalismo e... Vantaggi per l'Italia con Donald alla Casa Bianca
Le affinità tra la premier e il tycoon Usa. L'analisi
Meloni potrebbe ottenere maggiore visibilità e influenza sulla scena internazionale, simile a quella che Angela Merkel aveva con gli Stati Uniti
Secondo molti osservatori, il notevole successo ottenuto dalla premier Giorgia Meloni con la liberazione di Cecilia Sala è dipeso anche dal suo viaggio-lampo a Mar-a-Lago per un incontro chiarificatore diretto con il neo-presidente americano, Donald Trump. Incontro a sua volta reso possibile e proficuo da una speciale “sintonia” fra i due leader. E’ vero che le cose stanno così?
In effetti, Giorgia Meloni e Donald Trump condividono diverse caratteristiche personali, nonché valori e strategie politiche, che portano queste due figure ad avere diversi punti in comune. Per cominciare, entrambi utilizzano da sempre una retorica sinceramente (e autenticamente) populista, presentandosi come difensori del “popolo” contro le élite politiche e mediatiche. Questo approccio li ha aiutati a guadagnare un ampio sostegno tra gli elettori scontenti dello status quo (che sono molti in entrambi i Paesi).
In secondo luogo, sia Meloni che Trump promuovono un forte senso di nazionalismo. Meloni enfatizza l'identità italiana e la sovranità nazionale, mentre Trump ha fatto lo stesso (in forma amplificata e, ovviamente, in stile americano) con il suo slogan “Make America Great Again”. In terzo luogo, entrambi sono noti per il loro uso efficace dei social media, e più in generale della comunicazione politica, per coinvolgere direttamente (ed emotivamente) i loro sostenitori, bypassando i canali tradizionali dei media. In aggiunta, Meloni e Trump hanno posizioni nette sull'immigrazione, sostenendo la necessità di politiche restrittive per proteggere i confini nazionali e la sicurezza interna.
Dunque, per quanto riguarda il feeling speciale tra di loro, è vero che c'è un’ottima affinità. Non a caso, Trump ha elogiato Meloni, definendola una “donna fantastica” che ha “conquistato l'Europa”. A sua volta, Giorgia Meloni, pur avendo saputo dialogare efficacemente anche con il presidente uscente Joe Biden, ha fatto chiaramente intendere di guardare al rapporto col nuovo presidente americano come all’inizio di una vera e propria possibile “nuova era” nella formazione di un nuovo ordine mondiale (con l’Italia protagonista), grazie alla spinta innovatrice che dovrebbe derivare proprio dalla presidenza Trump. Questa ammirazione reciproca può essere attribuita alle loro visioni politiche simili e alla loro strategia comune di posizionarsi come outsider rispetto all'establishment politico.
Ma, a livello più profondo, ci sono anche alcuni tratti biografici e personali che accomunano Giorgia Meloni e Donald Trump. Entrambi provengono da contesti sociali complessi. Meloni è cresciuta nel quartiere popolare di Garbatella a Roma, con una madre single dopo che il padre ha abbandonato la famiglia. Trump, sebbene proveniente da una famiglia benestante, ha spesso enfatizzato il suo lavoro nel settore immobiliare come una scalata personale al successo. Entrambi hanno avuto una carriera precoce: Meloni ha iniziato la sua ascesa politica molto giovane, entrando nel Movimento Sociale Italiano (MSI) a soli 15 anni. Trump ha iniziato a lavorare nell'azienda di famiglia subito dopo la laurea, diventando presidente della Trump Organization nel 1971.
Entrambi hanno dimostrato capacità di leadership e imprenditorialità. Meloni ha co-fondato il partito Fratelli d'Italia nel 2012 e ne è diventata presidente nel 2014. Trump ha trasformato la Trump Organization in un impero immobiliare e ha lanciato vari progetti imprenditoriali, inclusa la produzione e la conduzione del reality show “The Apprentice”. Infine, sia Meloni che Trump sono noti per il loro stile di comunicazione diretto e carismatico (che deriva autenticamente dalle loro personalità, e non dipende da un apprendimento tecnico), che li ha aiutati a costruire una base di sostenitori fedeli. Questi tratti biografici e personali contribuiscono a creare per entrambi un'immagine di leader forti e determinati, capaci di affrontare le sfide e di connettersi con il pubblico in modo altamente efficace. A a far sentire ciascuno dei due “capito al volo” dall’altro/a.
Questo legame speciale fra i due leader può comportare alcuni vantaggi per l’Italia? Sì, indubbiamente. Un buon rapporto con Trump potrebbe portare a una maggiore cooperazione economica e politica tra Italia e Stati Uniti. Inoltre, Meloni potrebbe ottenere maggiore visibilità e influenza sulla scena internazionale, simile a quella che Angela Merkel aveva con gli Stati Uniti. Il tutto, ed è questa la vera sfida per Giorgia Meloni, senza alienarsi l’appoggio di altri alleati europei e internazionali, specialmente se le politiche di Trump dovessero entrare in forte contrasto con quelle dell'Unione Europea. Ma l’asse Meloni-Trump c’è, e la politica (sia nazionale che internazionale) dovrà tenerne debitamente conto.