Politica

Mes, ancora lite Pd-M5S. Buffagni: "Le condizioni sono nei trattati"

La Lega accusa: "Dal governo un bavaglio al Parlamento"

Continua lo scontro sul Mes nella maggioranza. Il M5S insiste nel no: il capo politico Crimi parla di "fregatura" che da loro non sarà mai votata e il viceministro allo Sviluppo Buffagni di "cappio" per strozzare l'Italia tra un po' di tempo.

LE PAROLE DI BUFFAGNI - Il Mes "non sono soldi regalati, si tratta di ulteriore debito che verrebbe dato in cambio di alcuni limiti e se non vuoi subirli devi cambiare i trattati": lo afferma Stefano Buffagni viceministro dello Sviluppo economico a Radio 24. "Non credo che sia lo strumento adeguato - aggiunge - e' uno strumento che ci mettera' dei limiti grossissimi che dovra' pagare pure mio figlio fra trent'anni, mi sembra irresponsabile. Se c'e' condizionalita' nel ripagare il debito rischiamo di fare un danno al Paese". Poi Buffagni intervistato da Simone Spetia e Maria Latella aggiunge: ''L'Europa deve ripartire tutta insieme, oppure con la ripartenza della Cina e degli Stati Uniti, tutti noi saremo meno forti. Ci vuole una Europa forte. Non si possono fare discorsi da nani di giardino, come fa l'Olanda. Nessuno vuole far pagare i nostri debiti agli altri, ma qui servono risorse enormi''. Non vedo alternative a una maggioranza senza M5s - ha aggiunto a Radio 24 il viceministro allo Sviluppo Buffagni commentando le voci su un possibile nuovo asse tra Pd e Forza Italia sull'utilizzo del Mes - Credo comunque che Berlusconi ha fatto un' azione di chiarezza spiegando che il Mes sia stato concordato quando c'era il suo Governo", ha aggiunto.

Il capogruppo dem al Senato Marcucci assicura che sul Mes il governo non rischia: "è cassa disponibile e bisogna accedervi", aggiunge.

E dalla Camera il capogruppo Dem Graziano Delrio chiarisce: "Non si mette in discussione nulla, il 99% degli italiani capisce che se non ci sono condizioni capestro il nostro Paese deve usare tutte le risorse necessarie: se ci vengono prestati senza interessi dei miliardi perchè non dobbiamo usarli?". Ma arriva dura la replica del sottosegretario agli Esteri pentastellato Manlio Di Stefano. "Stamattina - dice - ho sentito il capogruppo del Pd Delrio dire 'il Mes è una disponibilità, secondo me è un successo averlo ottenuto senza condizionalità, ammesso che sia così'. In pratica Delrio ha ammesso candidamente di non sapere nulla sul tema ma comunque, alla cieca, si è lanciato contro la linea sul Mes del governo e del presidente Conte". "La verità è che le condizionalità del Mes esistono e il fatto che siano light non cambia la sostanza", aggiunge.

Ue: Molinari (Lega), no voto sul Mes, da governo bavaglio al Parlamento - Il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, al termine della conferenza dei capogruppo di Montecitorio di oggi, afferma in una nota: "Dal governo Conte un vero bavaglio al Parlamento, e quindi a tutti gli italiani, che non potra' votare, martedi' prossimo in Aula, alcun documento per esprimersi sul Meccanismo europeo di stabilita'. Mentre in tutta Europa la discussione e' aperta - continua l'esponente della Lega - in Italia maggioranza e governo impediscono discussione e votazione, oggi in capigruppo solo dalla Lega e da Fratelli d'Italia, di un documento di indirizzo sul Mes in vista del Consiglio europeo del 23 aprile".

Mes, Meloni : Conte nega al Parlamento di esprimersiPreferisce lavorare col favore delle tenebre? - "Dopo aver detto, in una specie di conferenza stampa a reti unificate, guardando dritto alla telecamera, che il governo italiano non lavora con il favore delle tenebre, che guarda in faccia il popolo italiano e che sul Mes guarderà in faccia il popolo italiano, Giuseppe Conte decide di venire in Aula ma di non accettare un voto parlamentare prima di andare al Consiglio europeo che dovrà decidere cosa il presidente Conte debba dire sul Mes, sugli Eurobond e sugli strumenti europei a fronte della crisi sul coronavirus. Non è esattamente il modo giusto di procedere presidente Conte: se lei vuole guardare in faccia gli italiani e non vuole lavorare con il "favore delle tenebre", venga in Aula e accetti un voto parlamentare in cui ciascun partito e ciascun parlamentare possano assumersi la loro responsabilità di fronte agli italiani e di fronte alla storia perché altrimenti, sì, si preferisce lavorare con il favore delle tenebre". Lo dice in un video pubblicato su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.