Politica

Mes, la ministra Teresa Bellanova: "Alla sanità italiana servono quei soldi"

Di Alberto Maggi

Intervista di Affaritaliani.it alla ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, capodelegazione di Italia Viva al governo


Il Movimento 5 Stelle è nettamente contrario all’utilizzo del Mes anche senza condizionalità. Lei pensa che il premier Conte debba e possa cambiare idea e convincere i 5 Stelle?
"Io credo, e non da adesso, che al presidente Conte spetta la sintesi delle posizioni interne alla maggioranza. E dico che qualsiasi azione del Governo debba avere come unico obiettivo l’interesse del Paese. Quello che serve meno in questo momento sono le pregiudiziali ideologiche e le rendite di posizione che, anche illusoriamente, ognuno può pensare di ricavarne. Il Governo italiano ha lavorato a Bruxelles per raggiungere il risultato di un Mes senza condizionalità o meglio con una sola condizione: investire quelle risorse in sanità. La domanda è una sola: alla sanità italiana servono quei soldi per migliorare le prestazioni e garantire di più e meglio la salute dei cittadini? Credo di sì. E ritengo che questa debba essere la risposta di chiunque. L’interesse dei cittadini è più serio di qualsiasi pregiudizio ideologico".

Su questo tema e in generale sul rapporto con l’Ue la maggioranza è a rischio?
"La maggioranza è a rischio se non dà, soprattutto adesso e nei tempi dovuti, le risposte necessarie che il Paese si aspetta. La riorganizzazione del sistema produttivo non si improvvisa da un giorno all’altro perché chiama in causa una gerarchia di problemi tra cui anche la riorganizzazione dei trasporti e di conseguenza la domanda cruciale sui costi da sostenere e su chi se ne farà carico. Che non possono essere, da sole, le aziende. La relazione con l’Europa è determinante anche per questo. Le risposte che diamo adesso, anche alle singole categorie produttive e ai cittadini, decideranno il futuro del Paese, quello prossimo e quello di medio periodo.
Non è un tema da trasformare in un can can dove ognuno tira acqua all’esclusivo mulino delle appartenenze. Ai miei colleghi ministri dell’agricoltura europei, e al Commissario Wojciechowski anche oggi, ho chiesto coraggio e visione. Servono all’Europa e a ogni Stato membro.
Il lavoro che come Ministero abbiamo fatto in Europa sta dando i suoi frutti e dobbiamo assolutamente procedere nel senso tracciato. Grazie all’autorevolezza conquistata in questi mesi e al grande lavoro di interlocuzione con i diversi Governi, abbiamo definito un paradigma positivo. Lo mettiamo a disposizione di tutti".