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Migranti in Albania, l'ultima mossa di Meloni: trasformare i centri in Cpr. Ipotesi braccialetto elettronico

La spinta del governo che vuole evitare nuovi stop dalle toghe. L’opposizione: una follia

di redazione politica

Migranti in Albania, il governo non arretra: nuovo possibile scontro con i giudici

Il governo Meloni non ha intenzione di fare nessun passo indietro sulla questione dei migranti in Albania. Nonostante tre stop consecutivi da parte dei giudici, che hanno fatto tornare indietro tutte le persone non ritenendole provenienti da "paesi sicuri".

L'esecutivo ora prepara la prossima mossa e lo fa a prescindere dalla decisione della Corte di giustizia europea, prevista per il prossimo 25 febbraio. Anche a costo, come soluzione estrema, - in base a quanto risulta a Il Corriere della Sera - di togliere la giurisdizione italiana sulle strutture, alla base del trattato siglato con Tirana. È l’obiettivo del governo che ha deciso di modificare l’accordo con l’Albania e potrebbe farlo addirittura per decreto. Cercando una strada, dopo tre bocciature consecutive dei trattenimenti di migranti da parte dei giudici dell’Immigrazione e della Corte d’Appello, per escludere la competenza dei magistrati italiani sulla gestione dei profughi da rimpatriare.

A parlarne, in un'intervista, è il ministro Tommaso Foti, esponente di spicco di FdI: "Valuteremo se intervenire prima della sentenza della Corte di giustizia europea", che potrebbe arrivare non prima di marzo. Di certo, in un momento in cui sembrano aprirsi spiragli di dialogo politica e magistratura, una mossa del genere non sarebbe un buon viatico per una nuova stagione dei rapporti con l'Anm.

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In queste ore - prosegue Il Corriere - si stanno esaminando varie ipotesi per far ripartire i trasferimenti di migranti ma questa volta con un discorso più ampio che non prevede solo quelli soccorsi in mare e provenienti da Paesi inseriti nella lista italiana di quelli sicuri, ma anche coloro che già si trovano negli hotspot e nei centri di accoglienza sul territorio nazionale.

L'ipotesi allo studio del governo sarebbe quella di trasformare i due centri albanesi in Cpr, cioè centri per i rimpatri. Ciò consentirebbe di tornare a rendere operative Shengjin e Gjader, le due strutture oltre Adriatico, rimaste vuote dopo le ripetute bocciature da parte dei giudici di primo grado e delle Corti d'appello dei trattenimenti dei migranti. Da strutture per ospitare i migranti caricati dai pattugliatori della Marina nelle acque internazionali del Mediterraneo, in attesa delle procedure di frontiera accelerate, Shengjin e Gjader diventerebbero così centri per gli irregolari già presenti in Italia e su cui pende un decreto di espulsione.

Il governo, inoltre, starebbe pensando al braccialetto elettronico per gli stranieri che arrivano nel nostro Paese e fanno richiesta di protezione internazionale. Una misura alternativa alla detenzione nelle strutture ad hoc, ma pensata anche per evitare che i richiedenti asilo spariscano nel nulla una volta arrivati in Italia. Secondo quanto scrive Il Messaggero, la novità è contenuta in un emendamento del governo alla legge di delegazione europea all'esame del Senato approntato dagli uffici legislativi del Viminale.

Dalla "Relazione sulla situazione geopolitica del continente africano" approvata dal Copasir emerge che in Libia "sono presenti circa 700 mila immigrati irregolari" e altri "700-800 mila sono in Tunisia". Non pronti a partire, ma non si può escludere che alcuni possano rivolgersi ai canali criminali collegati agli scafisti. Altra tragedia in mare nella giornata di ieri, sono stati avvistati tre cadaveri in mare nell’Agrigentino, nel tratto poco distante da Marina di Palma dove la corrente ha trascinato un barcone utilizzato dai migranti.

Migranti in Albania, le reazioni delle opposizioni 

Le opposizioni attaccano. "Ormai quei centri in Albania vanno riempiti a tutti i costi, di Migranti intendo, bisogna fingere che la cosa funzioni per davvero, dopo che Giorgia Meloni ha annunciato che vuoi o non vuoi 'funzioneranno'. E quindi cosa fanno i geni al governo? Pensano di trasformare i centri pensati per le procedure d'ingresso e la prima accoglienza degli sbarcati, in Cpr, centri per i rimpatri, quindi con Migranti che hanno già in tasca il decreto di espulsione. Premesso che non credo che la cosa funzioni nemmeno così, vedremo il testo del decreto e valuteremo, mi chiedo, ma questi centri non dovevano essere una deterrenza alle partenze? La narrazione era: chi parte dalle coste nordafricane sa che arriverà in Albania, non in Italia e quindi non partirà. E invece chi sbarcherà arriva dritto dritto in Italia, come sempre, più di sempre, alla faccia del blocco navale prima e dell'Albania poi. Servono solo gli spot con le immagini televisive di Migranti che vivono ammassati in quei centri. Fare finta che funzionino, per l'appunto. La solita Meloni". Così Davide Faraone, deputato di Italia viva.

Il governo sta usando lo scontro con la magistratura per coprire alcuni dei propri fallimenti politici. E quello che a me preoccupa e' la strumentalita' con la quale il governo accende quotidianamente questo scontro che parte con l'Albania e arriva a oggi con il caso Almasri". Lo ha detto Riccardo Magi, segretario di Piu' Europa, ad Agora' su Rai3. "Come opposizioni, avevamo previsto che il trattenimento in Albania di persone che non hanno commesso reati e che provengono da Paesi non sicuri sarebbe stato illegittimo. Eppure il governo ha reagito a quelle sentenze con un decreto per togliere la competenza alle sezioni specializzate e questo a me spaventa: ha reagito attaccando il diritto dell'Unione europea e i magistrati che hanno applicato quelle norme sovraordinate. La politicizzazione delle sentenze la fa il governo, non i magistrati. Lo stesso - aggiunge - e' accaduto con il caso Almasri in cui c'e' stata una corresponsabilita' del ministro Nordio e della Procura della Corte d'appello che non hanno dato esecuzione a un mandato di cattura internazionale - che non e' un'estradizione - e che avevano l'obbligo di eseguire". "Invece - osserva ancora - si e' arrivati ad attaccare la Corte di giustizia dell'Unione europea e si attacca la Corte penale internazionale. Il governo vuole fare quello che dice Salvini quindi? Forza Italia, forza moderata, europeista e che si definisce liberale, e' d'accordo nello smontare quello che in settant'anni si e' costruito con gli organismi sovranazionali e le giurisdizioni sovranazionali e nel dire che la democrazia deve vivere solo nella dimensione nazionale e quindi prepararsi a morire per questo stesso motivo?".

Ma Fdi tiene la barra dritta.  "Nessun pasticcio, come urlano le opposizioni: sui centri in Albania andiamo avanti". Lo afferma Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera. "L'accordo, del resto - prosegue - , e' un modello che fa scuola in Europa con gli Stati membri, i quali stanno assumendo la posizione italiana, ad iniziare dalla presidente UE Ursula Von der Leyen e la sua presa di posizione netta alla vigilia dello scorso Consiglio europeo". "La follia e' stata quella del centro-sinistra, che per anni non ha governato l'immigrazione incontrollata. Noi, come governo, contro l'immigrazione clandestina non ci arrendiamo e andiamo avanti sulla strada tracciata. L'ha detto il nostro Premier e lo ribadisce oggi anche il ministro Foti. Le opposizioni si rassegnino: e' finita la loro follia", conclude Montaruli. 

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