Politica
Migranti, finalmente l'Europa si sveglia (forse)
di Vincenzo Caccioppoli
Al di là delle solite strumentalizzazioni della sinistra
A queste parole, poi, si sono aggiunte quelle perentorie del presidente della repubblica Sergio Mattarella, in visita in Polonia, che ha definito quelle sulla migrazione europee, come “norme preistoriche”, definendo il problema dei flussi migratori come “epocale”, che va affrontato dalla unione Europa nel suo complesso. La dura definizione data dal presidente si riferisce evidentemente ai cosiddetti accordi di Dublino hanno mostrato la loro totale inadeguatezza negli anni, lasciando praticamente da soli i paesi di primo approdo, come Francia Grecia e Spagna, che devono occuparsi, da soli, dei richiedenti asilo, che sbarcano in massa sulle loro coste.
D’altra parte la convenzione firmata a Dublino è del giugno 1990, quando i flussi migratori erano ben altra cosa e quando anche la situazione geopolitica era del tutto differente. I tentativi di superare questo trattato sono fino ad ora risultati vani, anche e soprattutto per i vari veti incrociati impsoti a turno da alcuni stati dell’Unione. Il nostro paese da tempo, a maggior ragione ora con Giorgia Meloni a capo dell’esecutivo, chiede con forza maggiore solidarietà e partecipazione da parte dell’Unione Europea, ricevendo almeno la solidarietà da parte della presidente Ursula Von der Leyen ( non si sa quanto se per ingraziarsi il nostro appoggio in vista di eventuali incarichi personali futuri in vista delle prossime elezioni).