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Politica
Movimento 5 Stelle: Marco Travaglio "asfalta" Grillo per flop amministrative

Dopo la débacle del Movimento 5 Stelle alle elezioni amministrative, Marco Travaglio si scatena sul Fatto Quotidiano facendo le pulci a Beppe Grillo e a tutta la compagnia pentastellata, confermando che il flop c'è stato eccome. "Diciamolo" esordisce: "l’impresa di restare fuori da tutti i ballottaggi che contano (tranne Carrara, ma nessuno è perfetto e qualcosa sfugge sempre) non era facile. Ma i 5Stelle – tutti, da Grillo in giù – ce l’hanno messa tutta e hanno centrato l’obiettivo. Litigare dappertutto, polverizzarsi in scissioni e sottoscissioni, infilare un autogol dopo l’altro fino a scomparire da tutte le grandi e medie città al voto e, non contenti, persino resuscitare il ripugnante bipolarismo centrodestra-centrosinistra, con particolare riguardo per il duo Berlusconi (vedi alla voce Graviano) – Salvini (vedi alla voce Le Pen). Questa è roba da professionisti. Chapeau".

Dopodiché stila le "5 regole per il suicidio perfetto", un prezioso "manuale di istruzioni per la Caporetto" ideale. Travaglio critica in primis la mossa di Grillo e Davide Casaleggio, e ancor prima del padre Gianroberto, di aver ostracizzato Federico Pizzarotti a Parma. Anziché "tenerselo stretto e coprirlo di attenzioni, oltre a levargli ogni alibi per la fuga", il m5s lo ha scaricato "con una sospensione disciplinare di un anno, lo ha attaccato "un giorno sì e l’altro pure", lo hanno regalato agli avversari candidando "al suo posto un carneade che non mette in fila due parole in croce. Risultato: 3,18%".

La seconda è quella perpetrata a Genova, la città natale di Grillo stesso, in cui nelle parole di Travaglio, è stata messa in atto "una bella rissa fra il capogruppo in Comune, Paolo Putti, e la capogruppo in Regione, Alice Salvatore. Il primo se ne va con tutti i consiglieri pentastellati e si associa alla sinistra. La seconda tenta di imporre il direttore d’orchestra Luca Pirondini". Pirondini perde alle primarie contro la Cassimatis, Grillo scomunica la Cassimatis che però vince in tribunale concorrendo contro lo stesso rivale, che non riesce ad arrivare al ballottaggio malgrado sia la punta di diamante di Grillo.

La terza mossa suicida è rappresentata dal caso di Palermo. Lo scandalo firme false, i tre parlamentari indagati e la loro scelta di non rispondere al Pm, la candidatura di Ugo Forello con le ombre su Addiopizzo e la gestione dell'azienda famigliare, con le sale bingo, portano Leoluca Orlando a un successo personale incredibile. E impediscono l'accesso di Forello al ballottaggio.

La quarta mossa è quella testimoniata a Taranto. La città che è "l’ideale per i 5Stelle: il governo annuncia il “salvataggio” dell’Ilva che avvelena la città, con 6mila esuberi. Difficile mancare il ballottaggio. Ma si trova il modo: il vertice cittadino sostiene un candidato, ma altri Meetup si mettono di traverso con altri nomi (esattamente come a L’Aquila, a Piacenza, a Padova ecc.)". E Travaglio prosegue: "Da Roma si pensa di non presentare il simbolo, magari appoggiando l’ex procuratore anti-Ilva Sebastio, sostenuto da liste civiche. Idea troppo brillante: si rischierebbe di vincere. Infatti subito accantonata. Le Comunarie last minute le vince con ben 107 voti l’avvocato Francesco Nevoli. Che inizia la campagna elettorale alla vigilia del voto. Risultato: solito ballottaggio destra-sinistra".

La quinta mossa è quella compiuta ex post, quella del commento e della reazione al flop. "Incassata la débâcle", commenta Travaglio, "si dà la colpa alle liste civiche coi partiti dietro; si vanta la “crescita lenta, ma inesorabile”; si esulta per i trionfi di Sarego e Parzanica; si fanno sparate anonime sui giornaloni contro i pochi volti noti e vincenti (Di Maio, Raggi, Appendino), in vista della grande, spettacolare, definitiva disfatta nazionale".

La chiusura dell'editoriale infuocato è esilarante, e il fatto che l'autore sia proprio quel Marco Travaglio che ha sempre avuto più di un occhio di riguardo per il M5s fa riflettere. Che anche lui, come Ferdinando Imposimato, stia cercando una via di fuga da un probable Titanic in affondamento? "Prossima mossa" chiosa il direttore del FQ. "Vista la strepitosa riuscita del sistema di selezione a caso o a cazzo, si completa l’opera passando direttamente dall’“uno vale uno” al “l’uno vale l’altro”. Al posto delle Comunarie, sorteggio dei candidati dagli elenchi telefonici".

Un commento che, a giudicare da tanti personaggi della galassia pentastellata, non si allontana poi così tanto dalla realtà...

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