Politica

Nomine, Meloni punta su Giuseppe del Deo a capo dell’Aisi

Di Giuseppe Vatinno

Grandi manovre per sostituire Mario Parente ai Servizi Interni

I dubbi sul troppo potere all’Esercito

 

A fine aprile 2024 scadrà il mandato (già rinnovato diverse volte) del generale Mario Parente a capo dell’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna) cioè l’intelligence interna.

In questi giorni sta tornando di attualità un rumor di cui in realtà si parla da tempo e cioè la possibilità il vice direttore dell’Aisi, servizio sicurezza interna, Giuseppe Del Deo, prenda il posto del suo capo e cioè il generale Mario Parente.

Del Deo, ex ufficiale dell’esercito, è considerato in area meloniana essendo, tra l’altro, gradito alla presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo.

Tuttavia c’è un discorso da fare sul fatto che alla guida dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna), la gemella agenzia per i servizi esterni, c’è Giovanni Caravelli (fine mandato 2026, fra due anni) anch’esso proveniente dall’esercito e questo produrrebbe inevitabili attriti con Finanza, Polizia e Carabinieri che vorrebbero una loro rappresentanza. Ed in effetti dare tanto potere all’esercito produrrebbe un certo squilibrio istituzionale che certamente non sarebbe troppo gradito al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che di questi equilibri è garante costituzionalmente.

Il sottosegretario Alfredo Mantovano qualche mese fa ha lavorato ad una riforma strutturale e non solo nominale dei servizi e a tal fine dichiarò:

“le due agenzie, Aise e Aisi, hanno un’autonomia fondata su una ripartizione che forse andava bene per il Regno di Sardegna”, sottinteso che sarebbe auspicabile avere una sola Agenzia.

Affari si era già occupato della vicenda qualche tempo fa raccogliendo indiscrezioni per cui Mantovano come exit strategy dal problema potrebbe utilizzare la scadenza di Parente nel 2024 per fare tabula rasa di tutti gli altri direttori come quella del Dis (Dipartimento informazioni per la sicurezza) che si occupa del coordinamento di Aisi e Aise, Elisabetta Belloni in scadenza il prossimo anno, nel 2025.

Il Dis risponde direttamente al Presidente del Consiglio, cioè a palazzo Chigi e già configura un po’ l’ “agenzia unica” di cui parlava tempo fa Mantovano.

Ovviamente gli alleati della Meloni, in primis Matteo Salvini, vogliono dire la loro sulle nomine che riguardano un assetto cruciale della sicurezza dello Stato.

Giorgia Meloni potrebbe anche “barattare” –sempre nell’ipotesi di azzeramento dei vertici- Giuseppe Del Deo per avere un suo uomo al posto di Giovanni Caravelli all’Aise perché tale carica è più consona alla proiezione estera della politica meloniana che effettivamente è molto centrata in tale direzione, come si è visto in questa iniziale fase di legislatura.

Controllare infatti l’Aise permette di controllare la politica estera dell’Italia ed agire sul campo quando serve,

Si pensi solo al Piano Mattei per l’Africa a cui la premier tiene moltissimo ma che necessita anche -e forse soprattutto- di intelligence sul campo.

In questo discorso Tajani, ministro degli Esteri, è più difficile che entri perché appunto già ha un dicastero molto pesante sull’argomento e Forza Italia potrebbe essere più interessata ai servizi interni.

Ma per ora lo scenario più probabile è che la partita si giochi unicamente sull’Aisi –senza azzeramenti degli altri vertici- e che le eventuali “compensazioni” con gli alleati saranno fatte con nomine in altri campi.