Palazzi & potere
5 Stelle, parla Giorgio Sorial:"Renzi vuole rifarsi una verginità: ma non può"
Affaritaliani.it intervista il parlamentare 5 Stelle
Con il Rosatellum sembra predefinirsi una nuova maggioranza di governo con Forza Italia, PD e Salvini; che ne pensa? Era forse questo è il vero obiettivo della nuova legge elettorale?
- E’ la legge ad hoc per l’accozzaglia post-elettorale, con il supporto truffaldino delle liste civetta. E mi colpisce il ruolo della Lega che da una parte strepita ogni giorno contro i partiti dell’attuale maggioranza e dall’altra svende la sovranità popolare per qualche poltrona in più, reggendo il gioco al Renzi e Berlusconi. Si tratta peraltro di ammucchiate politiche pronte a essere scomposte e ricomposte all’occorrenza e a convenienza dopo il voto. Siamo chiaramente tecnicamente di fronte a un testo incostituzionale, concepito per limitare le chance del M5S, l’unica formazione che si presenta con un solo simbolo, un programma e una visione chiari. Tuttavia i cittadini sono maturi e con la matita in mano, dentro la cabina elettorale, potranno cancellare questo scandalo.
La sofferenza dentro il Nazareno è ancora viva dopo il gesto clamoroso di Grasso.
- Forse gesto clamoroso, ma sicuramente tardivo. In qualche modo Grasso si è reso complice della forzatura tremenda delle cinque fiducie al Senato. Dopodiché è evidente che il suo addio al Pd crea problemi e imbarazzo al partito di maggioranza relativa.
Matteo Renzi ha perso la battaglia su Visco e sarà una pesante sconfitta politica...
- Renzi non è Nureyev. Quella dell’ex premier è stata una goffa piroetta dell’ultimo momento, incoerente e poco credibile. Vuole rifarsi una verginità, ma è impossibile: i risparmiatori truffati e gli italiani tutti non dimenticano. Visco è indifendibile, noi lo diciamo da anni. Ma anche il Pd ha troppi conflitti di interessi per poter bacchettare chicchessia, a partire dal caso della sottosegretaria Boschi. Inoltre, sarebbe veramente ridicolo se fosse accertato che è partito proprio da Palazzo Chigi e dalla Boschi stessa l’input per la mozione dem di velata critica al governatore.
Legge di Bilancio senza lacrime e sangue come ci si aspettava qualche mese fa. Qual è il vostro giudizio?
- Tre quarti della manovra servono per rinviare di un solo anno le clausole di salvaguardia. Dunque, siamo ancora prigionieri della logica dell’austerity e della scarsa fiducia di Bruxelles e della Merkel nei nostri confronti. Per il resto, si tratta di tante piccole misure, mancette e bonus, tutte di scarsa entità, che lasciano il tempo che trovano. Dalla parte delle entrate, soprattutto sul terreno fiscale, ci sono molti provvedimenti una tantum, anche di stampo condonistico e dunque moralmente inaccettabili. Mentre la spending review vera e propria è ridotta al lumicino. Diciamo che stavolta l’assalto alla diligenza è avvenuto ancor prima che la diligenza si avviasse sul percorso parlamentare.
Politica e magistratura. Vi accusano di stare dalla parte dei giudici soltanto finché le indagini e gli avvisi di garanzia non toccano voi. Quando capita, invece, dite di essere sotto attacco. E’ vero?
Non abbiamo mai detto di essere sotto attacco dei giudici, cui rinnoviamo massima stima e fiducia. Abbiamo invece stigmatizzato gli attacchi di tutti i nostri avversari politici, Pd in testa, che presentano ricorsi strumentali sulla nostra attività solo per avere avvisi di garanzia che nel merito finiscono sempre in nulla, ma che intanto fanno i titoloni sui giornali. Noi abbiamo un codice etico molto rigoroso: se gli altri partiti applicassero le nostre regole, oggi le loro sedi sarebbero luoghi per pochi intimi.
Sicilia test nazionale? Qual è il risultato che ci si aspetta dai Cinquestelle?
In Sicilia stiamo vedendo l’antipasto delle ammucchiate che avremo con le politiche. Ammucchiate condite da tanti impresentabili. Per noi si tratta di un’occasione unica per ridare ai siciliani legalità, trasparenza e il pieno controllo del loro futuro, ma anche per rilanciare una terra bellissima e martoriata, con problemi e potenzialità enormi. La “sicilitudine” di cui parlò Leonardo Sciascia deve smettere di essere un limite e deve diventare una chance di emancipazione e progresso.