Al via l'operazione DC: governerà i prossimi 20 anni con a capo Matteo Renzi - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Al via l'operazione DC: governerà i prossimi 20 anni con a capo Matteo Renzi

Lo scriviamo da tempo su Affaritaliani ma ora con l'intervista odierna di Franceschini è di una chiarezza cristallina: se Berlusconi dici si, prima faranno insieme la legge elettorale, poi le larghe intese di governo e poi il nuovo partitone centrista, la nuova balena bianca con a capo Matteo Renzi. Non a caso nell'intervista si fa riferimento ai prossimi vent'anni e le parole d'ordine lanciate al Marriot da Renzi (lavoro, casa e mamme) sono tipicamente centriste, cattoliche e...berlusconiane.

"Vorrei rivolgermi direttamente a Silvio Berlusconi". Il ministro Dario Franceschini, intervistato dal Corriere della Sera e dal Messaggero, lancia al leader di Forza Italia un appello sulla legge elettorale e per la "scelta condivisa di escludere rapporti con le forze estreme", scrive l'Ansa. "Il Pd la sua parte l'ha fatta - riflette Franceschini al Corsera -: con le ali estreme ha chiuso, non punta in futuro a governare con l'area guidata da Fratoianni. Ora tocca a Berlusconi attribuirsi una funzione storica che da tempo gli chiede il Ppe, di cui fa parte. Lui ha l'occasione di allineare il nostro Paese al resto dell'Europa, dove Fillon non ha appoggiato la Le Pen al ballottaggio, dove la Merkel non si sogna di governare con Afd, dove la May non vuole avere nulla a che fare con Farage. L'Italia non puo' essere l'unico Paese in cui una forza moderata di centrodestra sta insieme a populisti ed estremisti". Il ministro si dice consapevole delle critiche che arriveranno alle sue parole, dal campo interno e da quello avversario, ma rimarca: "il Paese sta dentro una bufera" e "Berlusconi ha l'occasione di far cadere l'ultima anomalia rimasta in Europa", "l'Italia dei prossimi venti anni passa dalle scelte dei prossimi dodici mesi: se non si arriva a questa distinzione tra forze responsabili e forze populiste, ci rimettera' il Paese". Concetto ripreso anche con il Messaggero: il successo di Macron in Francia "insegna che i populismi non vanno inseguiti, ma sfidati". "La legge elettorale - aggiunge - bisogna provare sempre a farla con tutti". Infine, Franceschini spiega di aver abbandonato l'idea del premio di coalizione dopo la scissione: "Faccio fatica a immaginare che chi, sbagliando, e' uscito dal Pd solo per contrastare Renzi possa poi stare in una coalizione che avra' come candidato a premier proprio Renzi".