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Palazzi & potere
Anche i NO TRIV hanno i loro poteri forti...

Una lettura attenta della società italiana dovrebbe portare all’allargamento del vecchio, e un po’ confuso, concetto di poteri forti. Sarebbe necessario inserirci quel combinato disposto di cittadini partecipanti che si mobilitano, di politici di vario orientamento che si aggregano specie a livello locale alle mobilitazioni, di sindacati che predicano a favore del diavolo e dell’acqua santa, di associazioni, di centri più o meno sociali, di diffusori di leggende metropolitane, di media che vanno appresso bovinamente a tutti costoro, etc; quel combinato disposto che blocca, ostacola, impedisce, interdice. Un vero potere forte e collaudato che incide sul paese più delle oscure stanze dove si ordiscono trame.

Adesso ambientalisti, cittadini e, ci mancherebbe, anche i politici che salgono su un carro cercando consenso, ci portano a un referendum chiedendo un no alle trivellazioni nel mare nostrum alla ricerca di idrocarburi. Insomma il referendum No Triv. In Italia più che altrove vogliamo crescita, lavoro, benessere come un atto dovuto ma guardandoci bene dallo sporcarci le mani per ottenere tutto ciò. Qualcuno prova ad opporsi con un po’ di ragionevolezza ma ritengo con scarsissime probabilità di ascolto.

La civiltà industriale nei secoli ha fatto certamente dei danni e ha portato sofferenze ma soprattutto ha imbruttito il mondo, specie il nostro occidentale sviluppato, e questo i sensibili spiriti di tale mondo non glielo hanno mai perdonato. Anche se alla fine ha dato da mangiare a tantissimi e ha assicurato livelli di vita impensabili sin dai tempi dell’uomo delle caverne.

L’ambientalismo è, con il femminismo, il più innovativo movimento socio-culturale dei nostri tempi. La questione è serissima e la battaglia per la stessa sopravvivenza del pianeta contro gli egoismi privati e le miopie politiche è cruciale e sacrosanta.

Ma proprio in una prospettiva seria di difesa dell'ambiente credo si possa dire che in occidente ci possiamo permettere tutto questo fervore di protesta contro ferrovie, insediamenti industriali, antenne, ricerche energetiche etc proprio perché abbiamo risolto il problema primario della fame e di un tetto esattamente grazie all’industria e all’economia occidentale moderna. Insomma: dato che queste esistono e ci hanno sistemato la vita, possiamo permetterci il lusso di avercela con loro.

Noi vogliamo solo alimentare la produzione di un'industria possibilmente invisibile e che non turbi i nostri week end, accendere la luce, stare al caldo quando fa freddo o al freddo quando fa caldo, e fare il pieno (pagandolo poco).

 

P.S. - Le osservazioni che bisogna lavorare alle energie rinnovabili e che adesso il petrolio si trova sul mercato a basso prezzo sono tanto ovvie e sensate quanto ininfluenti sull’obbligo che un paese ha, qui e adesso e mentre si attrezza seriamente con le rinnovabili, di pensare razionalmente al suo approvvigionamento energetico.

 

ANALYTICUS

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no triv





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