Palazzi & potere

Centrosinistra, Bersani tifa Grasso

Acque agitate a sinistra. Tra gli scissionisti del Partito Democratico si è aperta la grande battaglia della leadership. Dopo gli stop and go con Giuliano Pisapia, i demoprogressisiti saranno ora chiamati a decidere chi guiderà la nuova sinistra italiana. Una vecchia regola, scrive Italia Oggi, attesta come sia più difficile comporre gli equilibri quando si restringe il cerchio dei partecipanti. È un paradosso, ma molto aderente alla realtà.

«Si profilano due ipotesi», racconta una fonte ben informata: «una sostenuta da Pier Luigi Bersani, l'altra da Massimo D'Alema». Il leader emiliano ha l'esigenza di tenere a bada lo straripante e sempre più loquace ex presidente del consiglio, nella paura che quest'ultimo possa prendere il sopravvento ed apparire come il vero leader e punto di riferimento della sinistra a sinistra del Pd. «Per Bersani vanno bene Vasco Errani o Pietro Grasso». Questo si dice in casa Mdp.

In particolare Bersani punta sull'attuale presidente del Senato: sarebbe la figura ideale per sdoganare la nuova sinistra di fronte alla platea ampia degli elettori, anche a quelli che tradizionalmente non votano a sinistra ma che con Grasso potrebbero sentirsi rassicurati.

Dunque, le carte migliori, al momento, sono in mano ad Errani: a frenare D'Alema, tornato a sfoderare la grinta dei giorni migliori, può essere solo lui.

Ecco, è proprio sulle note di una politica più giovane e dinamica che ha preso in questi giorni a solfeggiare la squadra dalemiana. Pare, in sostanza, che da quelle parti s'inneggi sotto voce alla conferma del giovane Roberto Speranza. D'Alema, evidentemente, vedrebbe con favore una soluzione di più basso profilo. Pertanto, tra Grasso ed Errani, a vincere potrebbe essere Speranza. A meno che non ci sia un ritorno di fiamma per Pisapia. I pontieri sono già al lavoro.