Palazzi & potere
Clini non smette di martellare Galletti
L'ex ministro Corrado Clini non smette di martellare il suo successore, Gian Luca Galletti. E Galletti non fa molto per uscire dall'angolo: nascosto dietro la collega Lorenzin sulla vicenda della nube di Pomezia, tirato per i capelli sul disastro rifiuti nella Capitale, assente sul dibattito internazionale sul clima. Clini per contro intensifica le uscite stampa, quella delle ultime ore è sul quotidiano Libero che gli affida lo spazio dell'esperto.
L'ex ministro del governo Monti è critico nei confronti delle ultime uscite di Barack Obama e considerato sprecata (almeno fino ad ora) l'opportunità rappresentata dalla presidenza italiana del G7. E così su Libero critica Galletti: “Se c’è un motivo per cui, a suo tempo, non mi sono aggiunto ai laudatores dell’Accordo di Parigi sul clima, tra i quali si annoverava anche il mio successore al ministero dell’Ambiente, è perché sapevo che si sarebbe trattato di un accordo efficace solo per impressionare alcuni giornali”.
Mentre dal suo blog su Lettera43 rilancia sui temi dell'agenda Energia del ministro Calenda e avanza proposte che investono direttamente le mosse della presidenza Obama e di quella Trump: “È necessario ripartire dai temi ‘dimenticati’. La presidenza italiana del G7 ha l’occasione di proporre agli Stati Uniti e agli altri partner una piattaforma di dialogo, con la consapevolezza che il velo dei buoni propositi dichiarati a Parigi copre problematiche economiche e geopolitiche non risolte dalle quali dipende il futuro del clima. La piattaforma dovrebbe essere aperta almeno a Russia, Cina, India, OPEC, e istituzioni finanziarie internazionali inclusa l’Asian Infrastructure Investment Bank. I temi in agenda sono difficili, ma è necessario affrontarli se la riduzione delle emissioni di carbonio è la strada obbligata per proteggere il clima del pianeta. Si va dall’introduzione di un prezzo condiviso del carbonio per evitare distorsioni e assicurare un’equa distribuzione tra tutti i paesi dei benefici della decarbonizzazione all’introduzione di regole e meccanismi finanziari per orientare e premiare gli investimenti in tecnologie a basso contenuto di carbonio (tenendo presente che gli investimenti necessari nei prossimi 25 anni, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, sono di almeno 45 miliardi di dollari, ben lontani dai 100 miliardi previsti dal Green Climate Fund). Per non dimenticare, poi, delle misure compensative necessarie per sostenere la transizione verso un’economia decarbonizzata nei paesi produttori di petrolio e gas”.
Palazzi&Potere segue ormai da tempo questo serial drama che si arricchisce periodicamente di una nuova puntata. E c'è chi scommette che sarà proprio sui rifiuti a Roma che Clini farà nuovamente sentire la sua voce. La posizione di Galletti - obbligato dal ruolo istituzionale - è più rigida ma non si escludono reazioni.