Consip, Romeo santo subito? Lui nega ma i 'teste' confermano tutto
Mazzei, ex dirigente Pd: "Confermo che mi raccontò di aver cenato con Renzi padre". E Gasparri, il manager dell' azienda reo confesso: "Complotto contro di lui? Risibile"
«Il signor Alfredo Romeo ora cambia versione, ma a me raccontò che la cena con Tiziano Renzi ci fu». Secco, preciso, il testimone chiave del caso Consip, Alfredo Mazzei, conferma. E dopo l'intervista resa ieri a Repubblica dal fondatore del gruppo Romeo - l' imprenditore imputato per corruzione a Roma (processo al via il 19 ottobre) e appena tornato in libertà su decisione del Tribunale del Riesame - un'altra dura replica alle sue parole arriva da Marco Gasparri.
L'ex funzionario della Consip, prosegue Repubblica, che si è autoaccusato della tangente di 100mila euro che, stando al suo racconto, avrebbe intascato dall' industriale partenopeo, parla attraverso il suo avvocato, Alessandro Diddi. «Io avrei raccontato il falso? E sarei un agente inviato da "nemici" stranieri per rovinare Romeo? - fa sapere Gasparri - C'è da sorriderne. Ma sono dichiarazioni gravi di cui risponderà». Due figure centrali dell' inchiesta, nei loro diversi profili. Due personaggi che Romeo cerca di contraddire e indebolire nella propria "narrazione" dell' inchiesta. E tutti e due, il giorno dopo, reagiscono. Con nettezza e toni aspri.