Parole, aggiunge, che lasciano tutti «senza parole. Non solo non avevamo mai inserito l' elezione del capo dello Stato nel Patto, ma l' idea che Berlusconi abbia già fatto una trattativa parallela con la minoranza del mio partito sorprende anche i suoi. In quel momento, capisco che il Patto del Nazareno non esiste più: il reciproco affidamento si è rotto....». E conclude, prima di lanciarsi in considerazioni personali di dubbia rilevanza: «La personalità su cui Berlusconi e D' Alema si sono accordati telefonicamente, di cui non faccio il nome, è di indubbio valore e qualità. Ma è anche difficile da far accettare ai gruppi parlamentari... e all' opinione pubblica».
Aggiungiamo che, in quei giorni, era di pubblico dominio come il nome di Amato potesse rappresentare punto d'equilibrio accettabile tra gran parte del Pd (tranne i giustizialisti) e Forza Italia. Tutto qui. D' Alema ironizza: «Evidentemente Berlusconi ha compiuto un grave errore nel nominare D' Alema in presenza di Renzi, sottovalutando la reazione psicotica che ci sarebbe stata...». E l' ingresso della Neuro nella prossima campagna elettorale non può che renderci (ancora) più sereni.