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Palazzi & potere

Fiduciosi nelle potenzialità del sistema Italia, permane in noi l'obiettivo di combattere la mala pianta della corruzione. L'etica ce lo suggerisce, con tutta evidenza, ma la responsabilità politica ce lo impone. Non possiamo permettere che gravi irregolarità e illeciti, fatalmente a carico delle persone bisognose di cure, sminuiscano in maniera seria agli occhi della pubblica opinione il livello di affidabilità del nostro servizio sanitario.

 

In un futuro molto prossimo, che già affonda le radici nell'attualità del presente, la medicina personalizzata sarà il fulcro di vasti processi di riordino del sistema sanitario italiano. Il workshop di Federsanità ANCI, il primo di una serie riguardante la modernizzazione della sanità pubblica, metterà a confronto diverse esperienze e sensibilità, con l'occhio rivolto principalmente al ruolo dei Comuni.
 
Personalizzare le cure vuol dire aggredire, da un lato, il nodo dell'efficienza degli ospedali, dall'altro estendere e rafforzare la rete dell'integrazione socio-sanitaria. Pertanto, se l'orizzonte è questo, ai sindaci spetta di farsi promotori di una nuova idea di comunità solidale, anzitutto sul piano dell'assistenza e della gestione della cronicità.

Non possono essere le Regioni, da sole, a definire e gestire il patto della salute sul territorio; né può il governo, in estremo ossequio alla ripartizione di competenze tra centro e periferia, trascurare il fatto che il duopolio Stato-Regioni determina immobilismo, nonché distorsioni e diseguaglianze. Il problema fondamentale è la difesa del servizio universale, puntando sempre a garantire (con risorse non illimitate) la qualità delle prestazioni, dunque in un'ottica di sapiente apertura alle migliori pratiche dei sistemi sanitari stranieri. Il Mediterraneo può diventare lo spazio di collaborazione dove mettere a frutto i possibili incroci, ad esempio, tra l'alta tecnologia sanitaria di Israele e la riconosciuta eccellenza formativa delle università italiane, da cui escono giovani medici di straordinaria preparazione.

In questo senso, fiduciosi nelle potenzialità del sistema Italia, permane in noi l'obiettivo di combattere la mala pianta della corruzione. L'etica ce lo suggerisce, con tutta evidenza, ma la responsabilità politica ce lo impone. Non possiamo permettere che gravi irregolarità e illeciti, fatalmente a carico delle persone bisognose di cure, sminuiscano in maniera seria agli occhi della pubblica opinione il livello di affidabilità del nostro servizio sanitario. In proposito, la linea da seguire non consente incertezze di sorta. Di sicuro l'iniziativa voluta da Federsanità rappresenta un contributo diretto e indiretto, dal lato della rappresentanza delle Asl e dei Comuni, a un'incisiva politica di rigore, trasparenza e moralità.
 
Lucio D'Ubaldo 
Segretario Generale Federsanità ANCI

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