Palazzi & potere
Dichiarato lo stato di insolvenza della banca emiliana. In borsa tonfo di mps e bpm

CariFerrara, 400 milioni di buco Verso l' indagine per bancarotta.
Cantone: pronto il decreto per gli indennizzi, restano nodi politici.
Un «buco» di oltre 400 milioni di euro e una situazione drammatica della liquidità, con «prelievi da parte dei clienti, liquidazioni dei rapporti e dei conti correnti, richiesta di estinzione delle obbligazioni ordinarie». Sono i dati della dichiarazione d' insolvenza della Cassa di risparmio di Ferrara, uno dei quattro istituti mandati in risoluzione il 22 novembre scorso.
La sentenza del tribunale di Ferrara, dello scorso 10 febbraio, apre così anche per la Carife la possibilità di contestare la bancarotta e i reati fallimentari agli ex amministratori dell' istituto, così come accaduto per Banca Etruria. La situazione di Ferrara, scrive Paolucci sulla stampa, è particolare rispetto agli altri istituti. Nel luglio scorso infatti un' assemblea della banca della banca aveva votato per l' ingresso nel capitale del fondo interbancario di tutela dei depositi.
Soluzione «non percorribile» ricorda la sentenza, in quanto «il competente organo di controllo comunitario esprimeva orientamento sfavorevole a tale progetto». Dopo una perdita di oltre 300 milioni accumulata tra il primo gennaio e 31 marzo del 2015, alla data della risoluzione Carife presentava un deficit patrimoniale di 24,5 milioni e un deficit di fondi propri pari a 263 milioni a livello consolidato. Con la risoluzione, il deficit patrimoniale ha raggiunto i 433 milioni, ai quali vanno aggiunti altri 34 milioni di euro di obbligazione subordinate non rientranti tra quelle «azzerate» con il decreto del 22 novembre. Adesso gli atti saranno inviati alla procura, che da tempo indaga sulle vicende della passata gestione dell' istituto. Intanto, i commissari hanno già avviato un' azione di responsabilità contro 31 ex amministratori e manager della banca, che era sta commissariata fin dal 2013.