Dj Fabo e quell'anatema allo Stato
Se un qualcuno decidesse di suicidarsi buttandosi dalla finestra e sopravvivesse nessun giudice lo accuserebbe di tentato omicidio di se stesso...
Alcune ore orsono Dj Fabo spendeva più di 10000 euro per potersi pagare la dolce morte in svizzera. Le sue ultime parole sono state un terribile anatema verso lo stato e chi lo rappresenta ... nessuno escluso...Infatti era orgoglioso di essere riuscito a liberarsi con la morte dalla sua "gabbia di dolore dolore dolore" accusando che era riuscito a farlo " da solo e non con l'aiuto del suo stato"... in questa vicenda non è chi non veda la patologia dogmatica di un stato laico ,prigioniero di una cultura ecclesiale ,che privilegia la vita sempre e comunque fino alla ferocia dell'accanimento terapeutico. Se un qualcuno decidesse di suicidarsi buttandosi dalla finestra e sopravvivesse nessun giudice lo accuserebbe di tentato omicidio di se stesso...questo significa che il diritto alla vita e' imprescindibile dalla propria volontà ( come sancito dalla Costituzione) che lo stato deve tutelare... ecco il problema ! Il caso Welbi obbligo' l'Europa a stigmatizzare che oltre al diritto alla vita esisteva un diritto alla morte come ultima risorsa del libero arbitrio, riconosciuto e stigmatizzato persino dallaChiesa.Purtuttavia la politica ha paura di una soluzione che rispetti e tuteli l'ultima decisiva volontà di chi prigioniero in una gabbia di " dolore dolore dolore " veda nella morte l'unica liberazione .Infatti l'art 580 del codice penale punisce da 5 a 12 anni chiunque " determina ,rafforza,agevola,l'altrui proposito di suicidio Ovverossia ne agevoli l'esecuzione " Qualcuno diceva " libero stato in libera chiesa" vedremo... per il momento prendo atto della feroce indifferenza dello Stato verso un cittadino che chiedeva,meglio supplicava, aiuto.Vergogna!
Roberto Ruggiero