E poi parlano di anticorruzione: Whistleblowing, la legge è bloccata!
Le istituzioni, governo in primis, non hanno nulla da dire in proposito?
Doveva essere discussa dal Senato per essere approvata in modo definitivo e invece è rimasta arenata e chissà se vedrà mai la luce. Di certo incontra enormi resistenze politiche e culturali, mentre potrebbe cambiare l'Italia delle mafie e della corruzione
Ci sono voluti anni di discussioni e scontri politici, ma a gennaio sembrava quasi fatta: con l'approvazione da parte della Camera dei deputati della proposta di legge sul whistleblowing, la battaglia dava i primi frutti. Sette mesi dopo, però, è tutto fermo: la proposta, approdata al Senato, lì è rimasta, senza neppure essere stata inserita nel calendario dei lavori per la discussione e l'approvazione finale, né è chiaro, a questo punto, che fine farà.
Perseguitati, rovinati economicamente, imprigionati o costretti all'esilio, i whistleblower subiscono devastanti rappresaglie in tutto il mondo, scrive l'Espresso. Whistleblower è chiunque lavorando all'interno di un'azienda o di un'istituzione e scoprendo che questa fa qualcosa di illegale o comunque di profondamente contrario alle regole, lo denuncia nel pubblico interesse, pur sapendo che andrà incontro a una ritorsione.
Il termine include di tutto: dall'impiegato del piccolo municipio che assiste a piccole e grandi corruzioni all'infermiere o al medico che scopre gravi illeciti nel suo ospedale, dal bancario di provincia che conosce le storie di usura ed evasione fiscale dietro ai movimenti di denaro del suo istituto, fino all'analista dell'intelligence Usa, Chelsea Manning, che ha passato a WikiLeaks centinaia di migliaia di documenti segreti sul vero volto delle guerre in Afghanistan e in Iraq, o al contractor Edward Snowden, che ha rivelato i piani di sorveglianza di massa della più potente agenzia d'intelligence del mondo: l'americana Nsa.