Elezioni 2018: Emma Bonino gioca da premier. Ecco chi la sostiene
Elezioni Politiche 2018, Radicali italiani: a Emma Bonino per ora basterà superare il 3% dei consensi nel votoi
La speranza di coloro che hanno appoggiato il progetto di Emma Bonino è che i tantissimi attestati di stima pre voto si traducano una vera risposta nelle urne, evitando magari le delusioni dell'era Pannella. Tutta l'italia, scrive Italia Oggi, sostiene Emma Bonino, dice l'ex Commissaria Ue. In prima fila all'inaugurazione della sua campagna elettorale c'erano il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. «Più Europa significa più Italia. Non può esistere un'Europa forte senza un Italia forte, chi non vuole Europa forte vuole un'Italia fragile. Oggi siamo a un crocevia storico, oggi facciamo una battaglia per Italia seria, contro un'Italia cialtrona», ha spiegato Calenda. «Voto Emma con entusiasmo. Sono entrambi nel mio collegio, io sono residente lì».
Anche Paolo Gentiloni ha fatto il suo endorsement a Emma: «Con lei cammineremo insieme e possiamo vincere», mentre la Bonino fa capire di che pasta è fatta: «L'Italia ha bisogno di un medico che dia medicine efficaci e non di un guaritore che dia un rimedio fantasioso. Lo dico anche per la mia esperienza: ho scelto dei bravi medici, e spero che gli italiani faranno altrettanto».
Insomma, per ora il problema è superare la soglia del 3% ma sono in molti a giurare che le ambizioni della Emma nazionale non si fermeranno qui. Perché se molti nel centrosinistra voteranno Emma per indebolire la leadership di Matteo Renzi è altrettanto vero che sono in molti, per ora sottovoce, a sperare che l'Italia abbia presto un premier donna. E chi potrebbe incarnare questo sogno se non la Bonino? Anche dalle parti del Giglio magico, continua Italia Oggi, se ne sono accorti tanto che non sono passati sottotraccia gli endorsement importanti al fianco della Bonino da parte di Gentiloni e Calenda: «È stata più volte ministro e si è parlato di lei per il Quirinale per cui nessuna meraviglia se in caso di stallo qualcuno facesse il suo nome per la guida del governo», spiegano dal Nazareno.
«Il nome lo abbiamo, ed è Emma», ha scritto recentemente Roberto Saviano. Parole non da poco. E ancora: «Bonino ha combattuto, sempre», con «l'autorevolezza che in tutto il mondo le riconoscono» e lei «può essere colei che rinnova i principi di libertà dentro una politica ormai diventata solo scambio, imbroglio, tattica». Se non è un viatico per Palazzo Chigi questo.